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Dott. Guzzetta: “Ribadisco che la York vuole il Palermo. I rosanero molto meglio della Samp”

York Capital si o York Capital no? Questo è il dilemma che i tantissimi tifosi rosanero si stanno ponendo nelle ultime ore. Difficile avere una risposta certa. A mettere un po’ di chiarezza ci ha pensato il noto commercialista palermitano Castrenze Guzzetta.

In merito alla York Capital, cosa ha da dire? Conferma o smentisce?

“Io non sono dentro la società, però ho sempre detto anche nelle varie trasmissioni che il vero interesse della York Capital è il Palermo. Questo lo riconfermo. Come stanno andando le trattative non mi è dato saperlo. Foschi chiaramente ha i suoi interessi, fa il suo lavoro ed è normale che smentisca fino a che non è tutto concluso – afferma Guzzetta a TifosiPalermo.it -. Ieri ha preferito non parlare per scaramanzia, oggi questa scaramanzia si è trasformata in smentita, vedremo. Mi sembra che da tantissimo tempo sappiamo che la York vuole il Palermo.

A proposito di questa sua ultima dichiarazione, perchè si parla della Sampdoria? Inoltre, perchè la York non ha mai contattato Mirri illo tempore?

“Premetto, io stimo tantissimo Mirri, un grande imprenditore. Tuttavia penso che la York cercasse un interlocutore più istituzionale. Un conto è trattare con uno sponsor che ha un diritto di prelazione, un altro è trattare direttamente con un esponente della società: un presidente o un amministratore delegato. Parlare con Foschi o con la De Angeli equivale a farlo con Zamparini, dunque loro sanno bene con chi devono interlocuire. Sampdoria? In questo momento le società appetibili e in vendita nel calcio italiano sono due, Palermo e blucerchiati.

Tuttavia credo che per potenzialità economiche i rosanero abbiano qualcosa in più – afferma deciso Guzzetta -, Palermo è uno snodo sul mediterraneo, ha un potenziale enorme. La Sicilia ha un appeal diverso dalla Liguria. Chi fa questi investimenti non guarda l’aspetto sportivo, ma è interessato al progetto che possono sviluppare. A un ritorno anche economico tramite investimenti nel territorio. Stadio, centri sportivi e quanto ne consegue. Con tutto il rispetto per la Samp che ha una sua storia, ma il Palermo è un’altra cosa. Speriamo perchè la York è il meglio che potrebbe capitare ai rosanero, il non plus ultra, io me lo auguro”.

Da tecnico, secondo lei comprare il Palermo sarebbe un affare?

“Dipende da ciò che dovrà accollarsi la York Capital. I debiti sono al netto del credito con Alyssa? Oppure no? In ogni caso penso che per un fondo del genere, non sono i 20-30 milioni l’ago della bilancia. Ovviamente però siccome si tratta anche sulle clausole, ognuno vuole vederci chiaro.  Gli azionisti devono comunque avere un resoconto. Dunque è giusto pretendere di avere tutto limpido. Ma questo è un bene per il Palermo perchè è garanzia di professionalità. Le posso assicurare che se York Capital entra, poco importa la A o la B l’anno prossimo Andrebbe bene anche la D perchè avremmo un futuro di successi assicurati. I soldi non sono sempre sinonimo di vittorie, ma meglio averli che non poterne usufruire”.

Qual è il campo di competenza della York Capital? In quale mercato sono principalmente attivi?

“La York è un fondo di investimento enorme, ha miliardi di dollari e opera in tantissimi settori, anche quello sportivo. Possiedono società in Usa di baseball o football americano, sono già competenti nello sport. Non è solo questo però, loro potrebbero costruire stadio, centro sportivo e diventerebbe un centro di eccellenza. Il fatto che siano americani è un bene perchè tiene lontani da loro infiltrazioni esterne. Sappiamo come funziona in Sicilia purtroppo…”.

A proposito, forse questo è il vero motivo per cui gli imprenditori locali non si fanno avanti?

“Io intanto credo che l’operazione migliore l’abbia fatta Mirri, è stato davvero lungimirante. Purtroppo non credo che qui ci siano imprenditori in grado di portare a termine un’operazione del genere. C’è una mentalità che non lo permette. C’è molto individualismo, riservatezza esagerata. Qui mettere 10 teste insieme diventerebbe difficile, tutti si credono sempre superiori e si guarda al prossimo con diffidenza. Il calcio comunque ormai è terreno dei grandi fondi. Le famiglie ormai non hanno più le forze: i presidenti come Zamparini, Della Valle, Lotito, hanno difficoltà enormi. Ormai è rimasto solo De Laurentiis. Cairo forse fa scuola a sè, ho una grande stima di lui perchè è una grande persona. Ormai è solo business non è più hobby come ai tempi di Massimino per esempio”.

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