Ciro Polito, ds del Bari, è intervenuto in un’intervista esclusiva ai microfoni in conferenza stampa per analizzare la sessione estiva di calciomercato conclusasi da poche settimane.
Le dichiarazioni di Polito
Di seguito le parole del ds biancorosso.
“Forte e Gliozzi? È dipeso dalla mancata uscita di Scheidler. L’avevo risalto dandolo al Brescia, ma poi hanno fatto altro. La sera prima lo avevo chiuso col Cosenza e quindi mi ero cautelato portando avanti l’operazione con Forte, incontrandomi con l’Ascoli la notte e il giorno dopo. Poi per Scheidler si è complicata del tutto e non potevo prendere un altro attaccante. Ho valutato di lasciarlo andare, era sfiduciato. La colpa è mia, perché l’ho scelto io ed è giusto che mi prenda le colpe”.
“Ad oggi ha steccato – aggiunge il ds del club pugliese – e ho preferito farlo andare in prestito, così da eventualmente rivalutarlo. Gliozzi l’1 settembre era in sala operatoria, ma nonostante questo ho fatto preparare le carte per prenderlo perché mi piace, così anticipando i tempi in vista di gennaio. Poi alle 19.35 mi chiamano da Pisa dicendo che bisognava cambiare qualcosa e io nel frattempo stavo facendo Acampora, un mio pallino. Mi hanno cambiato la carta, ma il Pisa ha mandato le carte alle 20.02. Noi abbiamo 7 attaccanti, tutti diversi per caratteristiche. Qualche esterno in più ci serviva, e ho voluto fare Achil. Poi chiuso il mercato ho pensato allora che ci fosse anche qualche giocatore sugli svincolati. Ne ho solo uno in testa, vedremo se si concretizzerà”.
Polito poi si sofferma su una pausa legata a questioni personali: “Una settimana di silenzio? Ci può stare una pausa di riflessione. Non vi nascondo che ho avuto delle opportunità. Era più una chiusura personale, con delle problematiche anche personali abbastanza grave. Era qualcosa che non è avevo preso benissimo e mi ero chiuso in me stesso. Poi come ho detto a tutti siamo partiti più forti di tutto”.
“Per quanto riguarda i soldi delle cessioni di Cheddira e Caprile – continua il ds biancorosso -, la società ha stanziato un budget adeguato alla categoria, grazie anche a quei soldi. Siamo riusciti a mantenere così lo stesso budget dell’anno scorso. Una parte di questi soldi li abbiamo spesi. Noi stiamo nella media delle squadre, sulla carta siamo una squadra forte. I giocatori hanno avuto diverse attenzioni e a noi hanno dato tanto. Era giusto darli. A Cheddira gli hanno detto che se fosse rimasto in B non sarebbe andato più in Nazionale. Ha avuto un’offerta irrinunciabile dal Parma ma ha detto assolutamente no. La squadra non ha perso la propria anima. Come abbiamo finito abbiamo iniziato”.
Parentesi sulle cessioni di due importanti giocatori biancorossi: “Penso di voler sempre migliorare nella vita. La squadra mi soddisfa molto. Noi ci siamo rinforzati, al netto delle due cessioni di Caprile e Cheddira. Abbiamo riconfermato i pilastri. Siamo stati bravi ad avere immediatamente i rimpiazzi dei due. Diaw era già stato preso a luglio, poi Galliani ha voluto rinnovargli il contratto e testarlo in ritiro. Brenno sembra che è stato uno scappato di casa, ma è uno che ha vinto. Io ero alle 4 del mattino in videocall, al Gremio ogni giorno cambiavano carte. Per Menez sono andato a farmi 1000 chilometri per andarlo a vedere, un giocatore straordinario che per sfortuna si è fatto male”.
Spazio anche per il proprio futuro con i biancorossi: “La maggior parte delle squadre di B fa i prestiti. Abbiamo 10 prestiti, di cui uno solo secco e nove in riscatto. Poi così abbiamo la possibilità di acquistarli o eventualmente no, in questo modo li valutiamo. Io ci passerei sopra, poi ricordo che almeno 6-7 sono onerosi. Last-minute si fanno i più bei colpi che si possono fare, lo farò sempre. Acampora il giorno che è finito il campionato gli ho detto che lo volevo. Futuro? Ho un contratto e sto bene qui, così come la mia famiglia. Finché sarò qui avrò voglia di far bene per il Bari”.
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