Calcio, stop al Decreto Crescita: ecco come cambierà il mercato
Il calcio dice addio al Decreto Crescita, che permetteva di utilizzare degli sgravi fiscali per l’acquisto di giocatori dai campionati esteri. Nella nuova manovra Finanziaria 2024, infatti, lo sport è stato tolto dai campi dove il decreto può agire. La decisione, inoltre, è retroattiva: anche i giocatori acquistati nel 2023 subiranno la scelta del governo di togliere al ramo sportivo la possibilità di risparmiare sui giocatori che precedentemente avevano residenza all’estero.
Decreto Crescita, dal 2024 sarà impossibile usarlo con i calciatori: ecco cosa cambia
Il Decreto Crescita fu una rivoluzione nel 2019, quando venne introdotto. Esso permetteva ai lavoratori che precedentemente avevano residenza all’estero di potersi trasferire in Italia e avere una tassazione sull’ingaggio lordo del solo 25%, contro il predefinito 45%. Questa soluzione permetteva ai club di poter interagire maggiormente col mercato estero, semplificando il lavoro dei direttori sportivi.
La manovra 2024 cancella di fatto questa possibilità. Se da una parte ci sarà di nuovo maggior spazio per i talenti nostrani, dall’altra questa mossa rischia di diventare un importante peso per i club, anche quelli più prestigiosi come Juventus (che aveva comprato Weah sfruttando il Decreto), Milan (che aveva acquistato Loftus-Cheek, Pulisic e Reijnders), Inter (Thuram e Pavard), Napoli (Lindstrom, Cajuste e Natan) e Roma (Aouar e N’dicka).
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