Con la maglia rosanero durante la stagione 2007-2008, Fabio Caserta ha collezionato 26 presenze. Adesso è al timone della Juve Stabia, squadra con cui la scorsa settimana ha conquistato la Serie B diretta. “È una soddisfazione personale, ho iniziato da poco e vincere un campionato in una piazza come Castellammare, considerato che c’erano altre squadre più attrezzate, è motivo d’orgoglio”. Ecco le parole del tecnico calabrese, rilasciate a tuttomercatoweb.com:
Il suo modello da allenatore?
“Ogni allenatore che ho avuto mi ha dato qualcosa, ad esempio Pasquale Marino. E mi è sempre piaciuto il modo di rendere tutti partecipi di Antonio Conte che ho avuto all’Atalanta. Grinta, carattere, tutte qualità che devi essere bravo a trasmettere alla tua squadra”.
Quando avete capito di poter conquistare la promozione?
“Fine febbraio. Contro il Catanzaro avremmo potuto perdere la partita e rimettere tutto in gioco, invece siamo stati bravi a pareggiare. Sapevamo che non era facile. I ragazzi sono stati bravi. E non abbiamo subito il calo che poteva starci”.
Futuro: si vede ancora alla guida della Juve Stabia?
“Voglio finire bene e vincere l’ultima partita in casa. Poi avremo anche la Coppa. È presto per parlare del futuro, ci sarà tempo”.
Sulle sue ambizioni
“Come ho fatto da calciatore, non mi pongo limiti neanche adesso. Il futuro passa dal presente, non dalle chiacchiere. Da allenatore voglio arrivare più in alto possibile. Mi piace lavorare, stare sul campo, avere un bel rapporto con i calciatori”.
Chi altro andrà in Serie B?
“Ai playoff non ci sono favoriti. Dipende dalle condizioni fisiche e mentali. Tra le squadre non c’è un grande divario, sono tutte ben attrezzate. Il Trapani gioca bene, il Catania ha costruito una squadra per vincere. Poi occhio al Monza, che è una corazzata”.
Serie B: promozione diretta, Lecce o il Palermo che cambia allenatore?
“Il Lecce con la vittoria a Perugia ha ottenuto un altro, l’ennesimo grande risultato. Domenica c’è Lecce-Brescia, partita entusiasmante. La lotta per il secondo posto è tra Lecce e Palermo. Per quanto riguarda il cambio di allenatore, a quattro partite dalla fine… non so perché il Palermo lo abbia fatto. Quando sei in una piazza così importante ci sono pro e contro. Quando non arrivano i risultati paga sempre l’allenatore”.
Aver smesso da poco è un vantaggio?
“Beh, si. Poi i risultati sono la medicina migliore. Ho instaurato con i miei calciatori un rapporto di rispetto dei ruoli, sono stati bravi”.
Come se la immagina la prima in B da allenatore?
“Non ci sto neanche pensando. Non sto riuscendo a realizzare che tutto sia accaduto per davvero… nessuno si aspettava la vittoria del campionato da parte nostra, pensare già al prossimo anno mi viene difficile. Mi godo il momento, è stato un anno bello, bellissimo, ma difficile”.
Una dedica?
“A tutte le persone che mi sono state vicine anche nei momenti felici. E in particolare voglio farla a due persone: mio zio e mio fratello che non hanno potuto gioire insieme a me, dall’alto mi hanno dato una grossa mano affinché tutto ciò si realizzasse”.
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