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“Dividi et impera”. La rivalità giova a chi vuol dominare

A meno di un clamoroso quanto improbabile miracolo, la vittoria del Lecce sul Brescia mette fine, quasi certamente, alla speranza di una promozione diretta del Palermo.

Si ripete così l’identico copione andato in scena lo scorso anno, a nulla è valso il tentativo di Rino Foschi di esonerare Stellone e di chiamare in panchina un tecnico dal passato trionfale come Delio Rossi.

La fragilità mentale dei Rosa e le turbolenti vicende societarie hanno consentito al Brescia ed al Lecce un sorpasso in classifica che consegnerà alle squadre guidate da due ex capitani del Palermo una meritata promozione diretta in serie A.

Il club rosanero deve recriminare solo su se stesso, troppo punti persi nel girone di ritorno per errori tattici, errori individuali dei giocatori e per l’assenza di serenità dell’ambiente che hanno condannato la squadra alla lotteria dei playoff.

A rendere più grave la situazione ed aumentare l’amarezza fra i tifosi è la delicata questione che vede la società di viale del fante sempre più nell’occhio del ciclone. Le vicissitudini giudiziarie di Zamparini rischiano di travolgere anche il Palermo ed i fari puntati della Procura, della Lega e della Figc su questa ennesima cessione societaria non fanno dormire sonni tranquilli al popolo rosanero.

Ma la tifoseria palermitana invece di compattarsi, da tempo combatte una guerra fratricida, dove tutti sono contro tutti in un clima avvelenato di dubbi e sospetti.

“Dividi et impera”, da anni a Palermo regna questo clima e l’unico vero responsabile di questo inglorioso declino, che ha portato la società dalle stelle alle stalle manovra da lontano un teatrino dell’assurdo dove principi sauditi, arabi, cinesi, ex iene, inglesi e marziani si sono succeduti negli anni a raccontare storie più o meno credibili.

E mentre sui social impazza la guerra tra i poveri, con processi sommari ai giornalisti colpevoli di riportare notizie destabilizzanti, questo campionato volge alla fine. Questa settimana si giocherà la partita più importante che non è quella contro lo Spezia. Saranno giorni di fuoco durante i quali si deciderà il futuro del Palermo e non sarà la serie B o il commissariamento il male peggiore.

Sarà forse l’ultima mossa di una interminabile partita a scacchi, che potrebbe mettere per sempre la parola fine all’era Zamparini