Palermo Player Awards: top e flop della partita di sabato
Seconda partita dell’era Mignani e secondo pareggio consecutivo per il Palermo ottenuto questa volta in trasferta a Cosenza. Premesso che siamo appena all’inizio con il nuovo allenatore, in Calabria si è vista una squadra schierata con un 5-3-2 che ha cercato di tenere palla il più possibile e che ha cercato il gol attraverso manovre ed interpreti diversi, che ha rinunciato a Segre dal primo minuto, che ha tirato fuori dalla naftalina Alessio Buttaro e che soprattutto, dopo l’ennesimo errore individuale, questa volta di Ceccaroni (che non è stato capace di frenare l’impeto dell’intervento su Tutino e un arbitro che è stato troppo sicuro nell’assegnare un rigore a dir poco generoso con la complicità di Manganiello alla VAR che probabilmente era distratto!!!), ha tirato i remi in barca secondo la teoria che un punto in trasferta è meglio che perdere.
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E vogliamo credere che per una squadra ancora malata come è il Palermo attuale forse bisogna ricominciare tutto daccapo anche se si è quasi alla fine della stagione regolare.
Stendendo un velo sulla assoluta sterilità dei cambi che nulla hanno apportato alla manovra, vediamo chi più si è distinto e chi meno nella squadra rosa, che poi è il motivo essenziale di questa rubrica
–assegniamo la palma del migliore ad Alessio Buttaro il quale ormai del tutto cancellato dagli schemi di Corini, viene riproposto da Mignani come quinto di sinistra e il ripescaggio si dimostra alquanto riuscito non fosse altro perché segna il gol dell’illusorio vantaggio ma anche perché frena le velleità del temuto Frabotta.
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–appena un gradino sotto Liam Henderson anch’egli ripescato da Mignani che lo schiera nel suo ruolo di interno di centrocampo nel quale si distingue abbastanza almeno fin quando la stanchezza e il caldo non ne consigliano la sostituzione.
–Infine si è anche distinto, e non è una novità, anche Claudio Gomes che ben spalleggiato di compagni trova il modo di creare gioco senza commette errori nei passaggi e contribuendo in maniera fattiva all’interdizione degli avversari che capitavano dalle sue parti.
Le note meno positive, tanto per cambiare, arrivano dalla difesa e ancora una volta dal giocatore più esperto e cioè:
–Pietro Ceccaroni che commette l’ingenuità di entrare con foga eccessiva su un Tutino versione furbillo il quale con le spalle alla porta e sul limite dell’area nulla avrebbe potuto combinare ma che appena sente il tocco piomba a terra come fosse stato colpito da una saetta; il mediocre Marinelli ci casca e assegna il rigore per il quale il Palermo viene rimontato per l’ennesima volta.
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–entra al minuto 18 della ripresa a sostituire Henderson Mamadou Coulibaly che riesce a vagare per il campo per più di mezz’ora senza cavare un ragno del buco.
–Infine terzo riesumato dal nuovo allenatore è Roberto Insigne come ultima mossa al minuto 40 e anche se non ha avuto molto tempo a disposizione si rivela una mossa assolutamente inconsistente.
Prossima partita contro la capolista Parma fra le mura amiche per la terza puntata della gestione Mignani, venerdì 19 aprile.
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