Palermo, calciare i rigori fanno meno paura: migliora la percentuale
La stagione del Palermo, su tanti punti di vista, ha deluso le aspettative. In estate vedendo il gruppo che si stava formando, si aveva la percezione che si potesse condurre un campionato da protagonista puntando anche alle prime due posizioni. Oggi lo scenario è molto diverso, ma non completamente fallimentare, visto che i playoff potrebbero ribaltare il giudizio finale. Tuttavia rispetto alla scorsa stagione tante statistiche sono migliorate, in particolare quella della percentuale di rigori realizzati.
Palermo, rigori in netto miglioramento: il confronto con la scorsa stagione
I rigori c’entrano poco con l’aspetto tecnico nel calcio. Anche i migliori possono sbagliare e spesso l’errore può pesare molto di più di una semplice partita di campionato. Lo si chieda ad una leggenda come Baggio o anche a campioni più recenti come Messi e Mbappè. I rigori li calcia chi è il più “ignorante”, ovvero, chi con incoscienza ignora il pericolo, andando sul dischetto senza timori. Al Palermo, nell’attuale stagione, questa ignoranza sembra abbia preso il sopravvento. Il dato se confrontato con il campionato precedente è nettamente migliorato. A tal proposito, la scorsa stagione furono 8 su 13 i rigori trasformati con una percentuale che superava di poco il 50%. Nel campionato odierno, anche se i rigori concessi sono solo 7, quelli trasformati sono 6: il 90%. L’unico errore è di Di Mariano e risale alla prima giornata contro il Bari.
Brunori, che miglioramento
Se la percentuale è migliorata il merito va soprattutto a Matteo Brunori. Il capitano rosanero in questa stagione è stato infallibile facendo 6 su 6. Raddoppiata la percentuale di realizzazione dello scorso anno, quando su 8 rigori calciati furono solo 4 quelli realizzati. Altro dato significativo è la varietà dei tiratori. Durante lo scorso campionato furono in 4 a presentarsi dal dischetto: Brunori, Di Mariano, Tutino e Vido. Mentre in questa stagione sono solo Brunori e Di Mariano ad averli calciati. De Gregori canta “Non è da questi particolari che si giudica un giocatore”, ma essere freddi dagli undici metri in questo finale di stagione potrebbe essere un punto fondamentale per il raggiungimento dei propri obiettivi.
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