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Nicola Binda a TifosiPalermo.it: “Situazione del Palermo disperata. Arkus? O si sentono le spalle larghe oppure…”

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Dopo il post riportato attraverso la sua pagina Facebook, nella serata di ieri, abbiamo deciso di contattare di persona Nicola Binda, caporedattore della Gazzetta dello Sport e grande esperto di serie B e C. Lo abbiamo chiamato nel primo pomeriggio per saperne di più su quello che rischia il Palermo e in generale sul caos che sta avvolgendo i siciliani in questi giorni, prima dell’attesissima sfida contro il Cittadella; ecco cosa ci ha detto:

Quali sono i fattori che la inducono a pensare che alla fine al Palermo sarà data la punizione più pesante, cioè la serie C, come si evince dal suo post serale? 

Ci sono delle accuse precise, è molto semplice, c’è un deferimento e verrà proposta questa condanna, non è una mia supposizione, sono le regole che decidono questo”

Passando al fronte societario, cosa si aspetta dalla conferenza di apertura di Arkus e che impressione le ha fatto, sentendo anche le prime parole di Lucchesi? 

Io penso che le cose sono due: per prendere una società in queste condizioni o si sentono le spalle larghe e si sentono forti, oppure non sanno a che cosa vanno incontro, quella del Palermo è una situazione disperata, Zamparini ha lasciato le macerie, c’è un’istanza di fallimento pendente (poi rettificata, ndr), c’è questo processo che può mandare i rosanero in serie C. Chi ha acquistato la società o è così forte da poter superare tutte queste problematiche o non sanno a che cosa vanno incontro”.

Per quanto riguarda le 9 squadre che si sono schierate contro il palermo, se lei fosse il presidente di una società da quale parte starebbe? 

Ma non è una situazione facile. Io credo che da una parte ci sia un discorso di signorilità, come per esempio il Cittadella che ha deciso di non schierarsi, dall’altra parte c’è chi pensa che quella del Palermo è stata una concorrenza sleale. Faccio un esempio: il Lecce voleva due giocatori del Palermo, Mazzotta e Salvi. Ha fatto una trattativa, ma il Palermo ne fece una migliore e ha preso questi giocatori. Una società che è in queste condizioni, fa una concorrenza sleale rispetto al Lecce. Mettiamoci nei panni del Lecce, poi ognuno la vede a modo proprio”.

Il fatto che ci siano questi “nemici” a circondare il Palermo può cambiare il giudizio di giorno 13, può influire ancora di più? 

“Non so se verranno ammesse al processo queste squadre. In ogni caso il giudice prenderà le sue decisioni e vedrà se è il caso di far partecipare queste squadre al processo”

So che è difficile parlare di calcio giocato, ma secondo lei il Palermo riuscirà a centrare la A diretta? Il calcio è stato pieno di miracoli, la storia lo insegna. 

“Le possibilità ci sono, in serie C, l’Entella è salita esattamente allo stesso modo una settimana fa. Per me il Palermo rimane la squadra più forte di tutte, avrebbe dovuto vincere per distacco questo campionato e invece ha buttato via la promozione diretta, se non l’ha fatto è solo per colpa sua. Io sono un neutrale. Non mi auguro che il Palermo salga in serie A o non salga né che fallisca o che non fallisca. Racconto solo la cronaca dei fatti e dico che per potenzialità tecnica il Palermo avrebbe dovuto vincere per distacco questo campionato.

Come si scende in campo con la consapevolezza che sabato si può festeggiare e due giorni dopo la promozione potrebbe essere gettata via dal processo? 

Non sarà facile, ma i giocatori devono scendere in campo per vincere col Cittadella. Questo è il loro dovere. Se il Palermo non è salito in A è anche per colpa delle continue vicissitudini extracalcio, se la promozione non è arrivata è solo per questo motivo. Loro avrebbero dovuto pensare di più al campo e invece hanno dato troppa attenzione a queste cose”.