Uno dei nuovi acquisti del Palermo di questa sessione di mercato, Alexis Blin è intervenuto in conferenza stampa per parlare della stagione appena iniziata con la maglia rosanero. Ecco di seguito le sue dichiarazioni.
Le parole di Blin
Sull’episodio ultras: “Sono contento che alla fine la piccola abbia avuto la maglia alla fine. Sono cose che succedono nel calcio”.
Sulla lingua parlata in spogliatoio: “Tra di noi parliamo un po’ francese ma cerchiamo di parlare tutti italiano perché per il gruppo è importante parlare una lingua sola. Tutti noi francesi, tranne Appuah che è appena arrivato, parliamo italiano molto bene”.
Sulla passione per la meditazione: “La cosa più importante nel calcio oggi è l’aspetto mentale. La Serie B è difficile, ci sono tante squadre forti che vogliono andare in A. Quello che fa la differenza è l’atteggiamento di squadra e la mentalità. Posso dire che su questo punto la squadra c’è, vedremo in futuro. Per adesso sono fiducioso perché c’è l’atteggiamento giusto da parte di tutti. Per il futuro mi auguro che faremo un grande campionato”.
Sui tifosi: “Per me ti cambiano tanto: quando sei in difficoltà ti danno un supporto forte, se non stai bene in partita ti danno qualcosa in più. Sia in casa nostra che fuori: ho sempre visto il settore ospiti pieno e spero possa essere così per tutto il campionato, ma su questo non ho dubbi”.
Sulla qualità della rosa: “Ti posso dire che i giocatori di qualità ci sono in squadra, però ci sono anche nelle altre squadre. La differenza la fa l’atteggiamento e la voglia di vincere insieme. Ci sono squadre che quando entrano in campo sanno di vincere, vorrei che la nostra squadra avesse questo sentimento di vincere ogni partita. Il campionato è lungo, non dobbiamo essere preoccupati se perdiamo due partite. Dobbiamo essere molto lucidi e lottare fino alla fine. Se fai il massimo alla fine all’80% ottieni quello che vuoi”.
Sui i suoi idoli: “Non ho giocatori che prendo come modello, anche perché quando ero più piccolo avevo giocatori tipo Busquets o Iniesta, ma parliamo di un altro livello. Rispetto tanto i giocatori che fanno una carriera lunga in Serie B perché il calcio è difficile, ogni anno emergono calciatori forti molto giovani che vogliono prendere il tuo posto, quindi rispetto molto i calciatori con una carriera di dieci/quindici anni anche in Serie B perché è di buon livello. Ho ancora più rispetto per questi giocatori che per i fenomeni, perché loro hanno un talento in più agli altri”.
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