Il mister rosanero, Delio Rossi, è intervenuto in conferenza stampa presso il campo d’allenamento del ”Tenente Onorato”. Alla vigilia del match di domani, il tecnico romagnolo si è soffermato a rispondere alle domande inerenti alla partita di domani contro il Cittadella, che potrebbe decidere il futuro dei rosanero. Ecco le sue parole
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Quando sono arrivato a Palermo non mi sono posto nessun tipo di problema né riguardo la nuova società o altre cose. Ho solo dato la mia disponibilità ma perché mi ha chiamato il Palermo se mi avessero chiamato altri forse mi sarei fatto qualche domanda
Da quando sono arrivato il mio obiettivo e quello della squadra è stato soltanto di concentrarci sul campo cercando di isolarci da tutto ciò che ci circonda. Non posso sprecare energie per commentare altre cose che magari mi toccano ma non mi competono perchè non posso risolverle.
Chi vuole bene al Palermo domani viene allo stadio indipendentemente da quello che è successo oggi; noi dal nostro punto di vista possiamo soltanto provare a regalargli una giornata di gioia.Noi dobbiamo fare il nostro, dobbiamo sempre fare in modo di avere la coscienza a posto. Guai se pensassimo quello che può succedere attorno.
Il Cittadella è una squadra che ha dei progetti e che a differenza del nostro, vive in un ambiente un po’ più tranquillo e quindi verrà a giocarsi la partita cercando di fare il meglio possibile. È una squadra temibile.
L’importante per il Palermo è che ci sia continuità; se questa nuova proprietà si fa carico della situazione meritano la nostra fiducia; sono venuti, ci hanno parlato , ci hanno incontrato e ci hanno rassicurato e quindi le mie impressioni sono buone. Però per avere un giudizio definitivo sulle persone devi vederle all’opera. Però già il fatto che ci mettono la faccia, gli va dato credito. Ma poi come sempre è il tempo che sarà galantuomo.
L’assenza di Moreo è colpa sua perché si è fatto ammonire. Mi auguro che la sua assenza non pesi ma abbiamo altri giocatori all’altezza anche se con caratteristiche diverse
I ragazzi sanno che è una partita importante. Però ognuno reagisce alla sua maniera rispetto all’ansia e alle emozioni. Io ho vissuto spogliatoi dove c’erano giocatori che raccontavano barzellette per scaricare la tensione ed altri che invece piangevano.
Io quando giocavo per scaricare la tensione pulivo le scarpe, passavo i giorni precedenti la gara a pulire le scarpe. Ma era l’unico modo per scaricare la tensione.Io ho grande fiducia nella gente, perché il pubblico sa come si deve comportare; preferisco una arrabbiatura piuttosto che l’apatia.
Ma sono convinto che fin quando la palla rotolerà loro ci saranno accanto. Il calcio senza il pubblico è soltanto televisione, non è calcio vero. Il calcio è fatto di persone che soffrono e si agitano tutto il resto è soltanto uno show.
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