Strade rosanero

L’Ospite Rosanero:

“Sono Don Giovanni Carollo, un sacerdote palermitano che vive da 25 anni a Roma. Attualmente svolgo un ruolo dirigenziale per la Congregazione don Orione in Italia, Romania, Albania e Ucraina. Sono da sempre tifosissimo del Palermo e, se mi permettete, direi più dei palermitani che sono rimasti in città. Sento forte e con orgoglio, infatti, la mia palermitanità e questo si traduce anche in modo esagerato quando mi capita di dover difendere la mia amata città. Identifico Palermo e il Palermo e, quindi, porto ovunque i colori rosanero”.

Io e l’ospite di questa puntata di “strade rosanero” ci conosciamo davvero da una vita; ci rincorriamo per motivi professionali da tantissimi anni e abbiamo condiviso diversi momenti importanti nel corso delle nostre vite.

Quando lo chiamo per proporgli l’intervista e una serie di progetti legati al Palermo mi risponde subito con entusiasmo gridandomi “Certo!

Giovanni Carollo, da una vita per me “Gianni”, ma per la stragrande maggioranza delle persone “Don Giovanni” è un vulcano di idee, un trascinatore, un comunicatore nato ma soprattutto un vero innamorato di Palermo e del Palermo. L’ho personalmente visto ( e appassionatamente apprezzato) sbandierare una sciarpa del Palermo al termine di una funzione religiosa con infinita fierezza e orgoglio o intrattenere fedeli e semplici curiosi parlando di qualsiasi cosa. Don Giovanni è un uomo magnetico, curioso e privo di qualsiasi preconcetto. Non mi ha mai sorpreso vederlo circondato da giovani di ogni nazionalità intento ad organizzare un evento o una celebrazione eucaristica. Ho riflettuto spesso sul suo nome e sulla sua “missione”: Don Giovanni … circondato da giovani; a pensarci bene, guardandolo negli occhi dopo più di 30 anni di amicizia, mi rendo conto che i suoi occhi non sono mai cambiati: custodiscono sempre la stessa scintilla e lo stesso immutato orgoglio.

Vi lascio alla sua intervista, un grande abbraccio.

 “Ognuno percorre la sua strada, ma a tinte rosanero è senz’altro più bella!”

Le domande:

1. Se ti dico Palermo cosa mi rispondi?

Per me, Palermo e il Palermo è vita, ossigeno, fede. E’ qualcosa di inspiegabile, sorpassa la pura sportività, perché è identificativo. Sento forte il senso di appartenenza alla mia bella città e alla mia squadra. Coniugo sport, cultura e tradizioni palermitane. Desidero, allora, una città sempre più bella, più rispettata e più amata dai palermitani e da coloro che la governano: onore e rispetto per la capitale della cultura e dell’incontro interculturale e interreligioso. Palermo è stata, è e sarà sempre crocevia di popoli, “Tutto porto” come specifica il suo nome, perché città dell’accoglienza.

Se mi dici Palermo ti dico Sentimento, Amore, Passione e tantissima nostalgia.  

2. Dove ti ha portato il rosanero?

“I colori mi portano oltre la dimensione sportiva, perché accrescono in me il senso di appartenenza sia alla squadra che alla città. Ogni volta che parlo di Palermo e del Palermo porto la bellezza della nostra realtà palermitana, ammirata non solo per la sportività, con cui i nostri tifosi portano avanti il nome del Palermo, ma soprattutto per quello che la nostra città può  e deve dire all’Italia e al mondo intero.

Palermo spesso viene facilmente identificata per le piaghe sociali che noi conosciamo, una fama che non gli appartiene. Ebbene, il popolo rosanero sparso per il mondo apporta un valore aggiunto e bello alla città e allo sport palermitano.”

3. La tua partita del cuore?

Per un tifoso palermitano la partita del cuore è sempre il derby con il Catania., perché non si tratta solo di una sfida calcistica, ma culturale e sociale. Ho avuto modo di vivere tre anni in provincia di Catania e ho avvertito tanto questa sfida “a tutto campo”. Sono due mondi entrambi belli e affascinanti: la Sicilia orientale con i tratti della magna Grecia e quella occidentale con le caratteristiche di tanti popoli che l’hanno arricchita e conquistata, in particolare quello arabo.”

4. Il tuo giocatore del cuore?

Quando devo nominare il giocatore preferito, il mio cuore è diviso in tre parti uguali: Miccoli, Dybala e Brunori.   Siccome mi piace vivere il presente e il futuro, allora la preferenza cade su Brunori. Scommetto sulle sue qualità calcistiche e sulla sua serietà professionale e morale. Credo sul suo attaccamento alla maglia e, nello stesso tempo, non offusca i campioni precedenti del passato rosanero, anzi in qualche modo li esalta e li ripresenta oggi con la sua personalità e professionalità, seppur diverso come è giusto che sia.

5. Esprimi un desiderio, ce lo racconti?

Il sogno nel cassetto di tutti i tifosi palermitani: il massimo per la propria squadra: la serie A e la Champions League, perché vogliamo solo vedere le stelle e nello stesso tempo desideriamo che Palermo sia una stella del calcio che conta. Per i palermitani non sarebbe solamente un riscatto sportivo, ma anche sociale e morale. Darebbe quella speranza che la nostra città e la nostra gente smarrisce facilmente. Un popolo, a volte, depresso, incapace di sognare in grande e di andare oltre i propri limiti, oltre quel pessimismo esasperante.

W Palermo, il Palermo e S. Rosalia!

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