CorSport – Nuova forma e sostanza. Altro Palermo per Dionisi

Nuova forma e sostanza. Altro Palermo per Dionisi

Il superamento del 4-3-3 e il riassetto tattico da soli non risolveranno i problemi. Serve un approccio diverso

La sosta ha permesso a tecnico e squadra di rielaborare principi e obiettivi.

Più concretezza in zona gol e più equilibrio: la svolta dipende da tutti.

Per recuperare la prospettiva di un torneo da vertice occorre uno scatto.

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L’articolo di Paolo Vannini si chiede se il problema di questo Palermo è solo il modulo: l’opinione pubblica insiste ma lo staff tecnico non è molto convinto. Così come Corini, anche Dionisi pensa che la rosa a sua disposizione è adeguata per un torneo di vertice e che con questi giocatori il modulo più adatto sia proprio il 4-3-3.

Ma al di là del modulo la cosa importante è la duttilità degli elementi perché gli esterni sono calciatori che in carriera e anche per i movimenti che gli appartengono non debbono necessariamente essere confinati sulla fascia.

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A centrocampo Ranocchia può occupare più ruoli dato che Corini dopo il suo arrivo presentò un 4-2-3-1 che fornì le migliori prestazioni del torneo passato. E adesso anche il recupero di Verre regala al Palermo attitudini diverse. Dunque il problema tattico è solo relativo perché gli allenatori preferiscono parlare di occupazione degli spazi e che dunque l’aspetto fondamentale è mantenere corte le distanze, il cosiddetto equilibrio che nella valutazione di Corini prima e Dionisi adesso è più tutelato dal 4-3-3.

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Se è vero però che da un lato gli attaccanti ricevono poche palle per andare in gol dall’altro ci sono state partite che sono state decise proprio dalle giocate degli esterni come il gol a Cremona, a Castellammare di Stabia, a Bolzano o a quello di Di Mariano con il Cosenza. Dionisi non è un integralista, sta facendo i suoi ragionamenti e questa settimana di stop potrebbe essere importante dal punto di vista tattico.

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