Palermo, un ritardo che fa già rumore  

Il confronto con la stagione precedente è impietoso. L’anno scorso, sotto la guida di Corini, il Palermo si trovava al 3º posto, dietro al Catanzaro e al Parma, che aveva una partita in più. Quel Palermo appariva una squadra più solida e affidabile, con un inizio sprint caratterizzato da 6 vittorie nelle prime 8 partite e 4 successi consecutivi in trasferta, a testimonianza dell’elevato livello competitivo della squadra. Tuttavia, da metà marzo in poi, complice un calo di rendimento (e l’arrivo di Mignani ad aprile), la squadra perse terreno nella corsa alla Serie A, chiudendo la regular season al 6º posto con 56 punti.

Se il problema è solo di carattere allora la soluzione è più semplice

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Nonostante il calo di fine stagione, c’è una piccola consolazione: la squadra ha fatto meglio rispetto alla stagione 2022/23. In quell’annata, il Palermo aveva avuto difficoltà nelle prime 9 giornate (2 vittorie, 2 pareggi e 5 sconfitte), mostrando qualche difficoltà di adattamento alla Serie B. Alla fine, la squadra concluse al 9º posto con 49 punti, alla pari con il Venezia, che si qualificò ai playoff grazie agli scontri diretti favorevoli. L’obiettivo di consolidare la categoria fu comunque raggiunto, sebbene non in linea con le ambizioni della tifoseria, che puntava almeno a una qualificazione ai playoff.

Rispetto alla squadra di Corini, l’attuale formazione sembra meno incisiva. Gli 8 punti in meno accumulati dopo 9 partite non possono essere ignorati. Tuttavia, è importante ricordare che il brillante avvio della scorsa stagione non fu un indicatore definitivo di successo. Dopo un inizio folgorante, quel Palermo ebbe una crisi, collezionando 4 sconfitte in 6 partite. I risultati della seconda metà della stagione ridimensionarono l’ottimo lavoro fatto nei primi mesi, dimostrando che un buon inizio non garantisce necessariamente continuità. Tuttavia, anche se il Palermo attuale sembra arrancare rispetto al passato, il cammino è ancora lungo, e i margini per migliorare ci sono.