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“Il diario di Fuori dal Campo: Massimiliano Favo”

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Palermo – “Il diario di Fuori dal Campo: Massimiliano Favo”

Carissimi tifosi e tifose rosanero,

Quando agli inizi del mese di settembre contatto mister Favo per proporgli l’intervista ero assolutamente consapevole di interfacciarmi con un uomo impegnato ad allenare i migliori talenti italiani, un uomo e sportivo fresco di titolo di campione d’Europa under 17 con la nazionale italiana; eppure il mister mi sorprende immediatamente regalandomi subito il primo brivido: “parla con l’Ufficio stampa della nazionale, ora li avviso anch’io e l’intervista la facciamo assolutamente e con immenso piacere”

E cosi , qualche settimana dopo, siamo pronti a registrare.

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Lo guardi in video e capisci perché hanno deciso di nominarlo capitano, anche se lui schermendosi afferma” non dovevo farlo io, spettava al grande Roberto Biffi ma lo spogliatoio ha scelto me” e aggiunge “ ho anche indossato una fascia tricolore personale che non ha mai più utilizzato nessuno solo per la partita della vittoria della Coppa Italia di serie C”

Il calciatore Favo si toglie per qualche minuto la tuta da commissario tecnico e ritrova immediatamente il feeling con il campo e ci racconta che “ il tifo palermitano ti trascina , la maglia del Palermo è unica e non ce ne sono uguali: bellissima e originalissima; non l’ho mai baciata perché non mi piace chi lo fa, ma mi sento come se lo avessi fatto tantissime volte e la gente lo ha sempre notato. Dopo Palermo mi sono addormentato calcisticamente, perché non sentivo più quel trasporto e quel senso di allucinazione che trasformava il mio sguardo in“occhi da tigre”.

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Ad un certo punto dell’intervista al mister si rompe la voce per l’emozione (è capitato spesso a dire il vero) quando arriva il momento di raccontare l’addio a Palermo e al Palermo: ”il presidente Polizzi mi propose un quadriennale ma rifiutai perché venivo da un infortunio  ed oggi dico che fu uno sbaglio; quando io e la mia famiglia caricammo le due macchine per la partenza ci venne da piangere e mi commuovo ancora adesso.

Li capii che la mia esperienza da calciatore era finita nonostante avessi ancora tempo a disposizione. Il legame con Palermo e la Sicilia sarà per sempre indissolubile, considera che a Palermo è nata la mia prima figlia ( Alessandra Rita ) e ho voluto chiamarla cosi per legare indissolubilmente la mia famiglia con la città ( Favo – Rita … avete capito il gioco di parole?).

Massimiliano Favo poi fa un appello ai giovani calciatori: “Vivete il posto dove giocate, impegnatevi e dimostrate il vostro valore sul campo, siate orgogliosi e attaccati alla maglia e a ciò che rappresenta; non siate lontani dalla gente , vivetela , ricostruite il rapporto con la gente e con lo “stadio”

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La chiusura dell’intervista invece è tutta dedicata ai ragazzini di oggi che si approcciano a dare i primi calci al pallone:” divertitevi, vivetevi il calcio con gioia senza aspettative, non perdete la cultura della strada , non pensate agli schemi; perché solo attraverso al divertimento potrete entusiasmarvi…”  

Mister Favo con la sua vitalità, energia, emozione e legame ci hanno inevitabilmente contagiati fin dai primi minuti, permettendoci di attraversare in punta di piedi i suoi mille ricordi, le sue avventure, le sue storie e i suoi aneddoti vissuti a tinte rosanero.

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Ci resta la consapevolezza di aver incontrato un uomo profondamente legato alla nostra città , ai nostri colori e tradizioni, un uomo, uno sportivo, un padre e nonno vincente che non si è mai nascosto e che ha sempre guardato dritto, con i suoi occhi “da tigre”, tutte le sfide che la vita gli ha posto davanti.

Grazie Mister, in bocca al Lupo!                                                                                                                                                                                          Gaetano Armao

 

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