Palermo – Il 4-3-3 resta sotto osservazione, ma le alternative non convincono
A Napoli e Modena si è visto il 3-5-2, col Cittadella anche il 4-2-4: i cambi non hanno pagato.
Dionisi va avanti per la sua strada, meccanismi ancora da oliare
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L’articolo di Alessandro Arena sottolinea i problemi tattici che il Palermo sta affrontando, concentrandosi soprattutto sull’inefficacia del modulo 4-3-3 e sulla difficoltà di trovare una soluzione adeguata attraverso altre disposizioni tattiche.
Punti Critici del 4-3-3
Ritmi bassi e mancanza di concretezza: la squadra fatica a mantenere un ritmo elevato per tutta la partita, e questo compromette la capacità di sfruttare le occasioni create. Difficoltà a servire il centravanti: il modulo sembra non agevolare l’intesa con il centravanti, indipendentemente da chi giochi in quella posizione. Nonostante un certo dominio del gioco, il Palermo fatica a innescare efficacemente le sue punte, e il cambio modulo non ha migliorato questa situazione.
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Manca una coesione efficace tra ali e terzini. Per esempio, Lund appare troppo timido, mentre Diakité mostra poca chiarezza nelle azioni. Nella partita contro il Cittadella, l’assenza di freschezza degli esterni Insigne e Di Francesco nel finale ha ridotto ulteriormente l’efficacia offensiva.
Tentativi di Cambio Modulo
Il tecnico Dionisi ha provato a cambiare il modulo in corsa, passando al 4-2-4 nel tentativo di aumentare la spinta offensiva, ma il risultato è stato deludente. Questo schema ha lasciato scoperto il centrocampo, permettendo al Cittadella di segnare nell’unica occasione in cui la difesa del Palermo è stata colta impreparata. Anche il 3-5-2, provato precedentemente, non ha portato a miglioramenti, risultando inefficace a Napoli e contro il Modena.
Problemi di Gestione dei Cambi
Alcune sostituzioni appaiono premature o poco efficaci. Per esempio, Le Douaron ha creato difficoltà ai difensori del Cittadella nel primo tempo con la sua velocità, ma è stato sostituito troppo presto nella ripresa. L’allenatore ha inoltre mantenuto in campo per tutta la partita Insigne e Di Francesco, senza considerare che entrambi avrebbero potuto essere sostituiti per dare maggior freschezza all’attacco nel finale.
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