Palermo – Perché, perché la domenica mi lasci sempre sola…
Così cantava negli anni 60 Rita Pavone, e così, ci sarebbe da dire, cantano, anzi urlano, i tifosi rosanero. Lasciati soli da una squadra allo sbaraglio e da una società, la casa madre ovviamente, oggi più che mai lontana, ben oltre i tremila chilometri dati dalla distanza geografica.
Mai decidere di lunedì, alias il giorno dopo le partite, e mettere la testa in ghiaccio. Più o meno recitano così le parole di Ferran Soriano ad un sito brasiliano durante la sua visita al “capezzale” della “consorella” Bahia.
Mordersi la lingua e aspettare un paio di giorni
E così mi sono fatto convincere anche io che questo possa essere il modo migliore di ragionare. E forse devo dirvi che ha proprio ragione il buon Ferran perché se avessi scritto a caldo forse mi sarei meritato un bel “daspo giornalistico” a vita.
Ma mi sarebbe pesato più di un ergastolo non poter vedere i colori rosanero, nonostante tutto, correre su un tappeto verde. E così ho preferito mordermi la lingua e mettermi un bel bavaglio. Ma siccome zitto non so stare ho deciso che il mio pensiero, giusto per alcuni, sbagliatissimo per altri, lo avrei espresso e così nascono queste riflessioni.
Frosinone-Palermo 1-1, le pagelle del match: Insigne perfetto, Le Douaron spaesato
Con l’acquisto nel luglio del 2022 da parte del Cfg il Palermo è finito nelle migliori mani possibili, si lo dico anche oggi nonostante la delusione. Ha guadagnato in solidità ma ha perso una cosa, importantissima. Il Palermo oggi è una società senza anima, ma quello che è più grave è che la squadra è senza anima.
Che lo sia la società, diciamo che tutto sommato può starci in quanto azienda con poche figure decisionali legate al territorio e con le principali diretta emanazione della casa madre che ha scelto a chi affidarsi per mandare avanti programmi e progetti.
Ma che l’anima non l’abbia la squadra è la cosa peggiore e quello che si vede, anzi che non si vede, in campo è lo specchio di ciò.
Palermo, la soluzione sembrava solo cambiare il binomio Rinaudo-Corini
Finito il biennio Rinaudo-Corini si è pensato che soluzione al problema fosse cambiare direttore sportivo e allenatore per fare tutti felici e contenti e aprire un ciclo fantasmagorico. Del resto le idee della società in qualche modo sembrano andare in questa direzione così come dimostra il non aver lesinato risorse da investire, dire malissimo è un eufemismo, sul mercato.
Frosinone-Palermo 1-1: altro pallido pareggino (C. Cangemi)
La società ha scelto il nuovo allenatore, Dionisi, e poi il nuovo ds, De Sanctis. Fatto questo già di per se inusuale perché solitamente è il ds a scegliere l’allenatore perché poi magari, capita che il ds l’allenatore debba farselo piacere perché lui ne avrebbe scelto un altro. Magari quell’altro che sembrava, in un primo tempo rappresentare la prima scelta.
Questi sarebbero stati problemi marginali se…
Ma questi alla fine sarebbero stati problemi marginali e nessuno ci avrebbe fatto caso se mercato prima e risultati dopo non avessero finito per rappresentare il problema. Con allenatore ovviamente non contento dell’organico allestito e ds non contento del lavoro del tecnico.
Serie B, 13a giornata: vittoria per il Mantova contro la Cremonese
E’ chiaro che nessuno ammetterà mai che lo cose stanno così ma se l’allenatore ti dice prima che per lui sono tutti titolari. Poi che di titolari ne ha x e dopo ancora che di titolare ne ha x+y è evidente che il mercato non è stato quello sperato.
Del resto era o non era stato il direttore sportivo a parlare di cose che poi non si sono minimamente concretizzate? E nonostante le colpe, il ds potrà mai essere contento del lavoro sin qui fatto dal tecnico? Beh le risposte datevele da soli, per noi vanno verso una unica direzione ovvero quella che ha visto tutte le componenti il mondo rosanero infilarsi in un vicolo cieco.
Palermo, le prestazioni incidono sulle convocazioni delle Nazionali
E’ proprio vero, come mi ha fatto notare un Amico, i problemi veri che esistono in questo club non si vedono e non si sentono, mentre le partite e gli errori in campo si vedono ma non sono il problema ma la conseguenza. Qualcuno dirà mai qualcosa? Credo proprio di no.
Così come è proprio vero come mi aveva ammonito un altro Amico che quando avremmo valutato i due precedenti campionati di B a mente fredda avremmo capito tante cose.
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