Questi i titoli del Corriere dello Sport, oggi in edicola.
L’articolo di Paolo Vannini sottolinea come il Palermo si trova a un punto cruciale della sua stagione dopo le prime 13 giornate di campionato, caratterizzate da risultati insoddisfacenti. La società, pur non pianificando rivoluzioni immediate, punta a invertire la tendenza per raggiungere l’obiettivo dichiarato: la promozione in Serie A. Questo risultato è essenziale per giustificare gli ingenti investimenti effettuati, ma il ritardo accumulato fa temere che la squadra possa al massimo ambire a un buon piazzamento nei playoff.
La strategia della società
Il progetto del Palermo non cambia: l’obiettivo di riportare la squadra ai vertici del calcio italiano rimane saldo. Al di fuori del campo, settori come il marketing, il centro sportivo e la promozione del brand stanno registrando progressi notevoli. Sul piano tecnico, invece, la crescita stenta e questo alimenta la frustrazione dei tifosi, che hanno sempre risposto con entusiasmo (13.000 abbonati, 23.000 spettatori di media al Barbera).
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Palermo, serve un attaccante a gennaio?
La società punta su una scossa che deve partire dall’interno del gruppo, lavorando soprattutto sulla motivazione. Non si escludono interventi sul mercato di gennaio per rinforzare la rosa. La posizione dell’allenatore è salda, anche grazie al contratto biennale e alla fiducia della dirigenza. Tuttavia, Dionisi deve adattarsi a un ambiente che richiede risultati immediati, molto diverso da quelli in cui ha lavorato in passato. Durante gli allenamenti, il tecnico ha sperimentato nuove soluzioni, tra cui un 4-2-3-1 con Brunori come trequartista dietro Henry. Sebbene sia solo un test, il rilancio di Brunori è una priorità per migliorare l’efficacia offensiva della squadra.
La filosofia del Palermo
Il club, seguendo il modello City Football Group (CFG), adotta un approccio metodico: preferisce l’azione alla comunicazione. Non ci saranno dichiarazioni roboanti o cambiamenti drastici, ma ogni componente del progetto deve analizzare gli errori per migliorare.
Le dieci e più domande che mai avranno una risposta
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Caro Matteo, che vogliamo fare ?
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