Sette anni dopo la morte di Totò Riina, noto come il “capo dei capi” di Cosa nostra, il figlio Salvuccio Riina ha deciso di commemorarlo pubblicamente attraverso un post su Instagram. Il terzogenito del boss mafioso, ha condiviso una fotografia del padre accompagnata da un mazzo di rose rosse e una frase emblematica: “Lui ha vissuto, vive e vivrà sempre in Noi e con Noi”.
Questo gesto ha suscitato dibattito, alimentato dalle centinaia di “like” ricevuti e dai commenti di sostegno che celebrano la figura del criminale. Tra le reazioni degli utenti si leggono frasi come: “Non esistono più uomini come lui”, “un vero uomo d’onore e di famiglia come non ne esistono più”, e semplicemente “Grande uomo”. Salvuccio Riina, oggi 47enne, ha un passato segnato dalla giustizia: ha scontato una condanna di quasi nove anni per associazione mafiosa e recentemente è tornato a vivere nella sua città natale, Corleone. La sua pubblica celebrazione di Totò Riina ha sollevato non solo polemiche social, ma anche reazioni istituzionali.
Totò Riina, figura centrale e sanguinaria di Cosa nostra per oltre 25 anni, orchestrò alcune delle più efferate stragi della storia italiana. Dopo una lunga latitanza, fu arrestato nel gennaio 1993 e successivamente condannato al carcere duro (41 bis). Morì il 17 novembre 2017, sotto custodia, nel reparto detenuti dell’ospedale Maggiore di Parma. La sua fine fu vista come una vittoria dello Stato e della giustizia, che riuscirono a porre termine alla sua scia di sangue.
Sulla vicenda è intervenuta Chiara Colosimo, presidente della Commissione antimafia, ribadendo che lo Stato ha prevalso su Riina, la cui memoria è indelebilmente legata a ferocia e malvagità. “Totò è stato battuto”, ha dichiarato, sottolineando che nessuna nostalgia potrà mai cancellare le atrocità commesse dall’ex capo mafioso, il cui ricordo resta quello di un uomo solo, in fuga e infine sconfitto dalla giustizia.
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