“A me Serie C, Serie B o Serie A non cambia niente. Io il Palermo l’ho seguito in C2, l’ho seguito in Serie B, lo continuerò a seguire in Serie A o in Serie C, dovunque. Perché come diceva Delio Rossi in una vecchia intervista, i giocatori passano, i presidenti e gli allenatori passano ma il Palermo rimane.”
Esordisce così Dario Mirri ai nostri microfoni, un tifoso che ha investito nei colori della squadra che tifa e che l’ha salvata a febbraio pagando gli stipendi ed evitando così una penalizzazione in classifica. L’imprenditore di Palermo e proprietario dell’azienda Damir, non avrebbe mai immaginato un finale di stagione così burrascoso. Ecco le sue parole:
Dottor Mirri, considerando nel complesso la situazione, forse lei è una delle persone più in trepidazione per la sentenza di giovedì, avendo investito dei soldi ed essendo anche un grande tifoso.
Io a febbraio non mi sarei mai immaginato tutto ciò che stiamo vivendo, è arrivato tutto dopo. Da questo punto di vista quindi io e tutti gli altri tifosi siamo sbalorditi da ciò che sta accadendo. Ho il cuore in frantumi, vado allo stadio da quando ero bambino e io come tutti i tifosi vogliamo una chiarezza che manca ormai da troppo tempo.
Considerando la mazzata della richiesta della retrocessione del tribunale federale e le tre batoste subite dalla Corte di Appello, dalla federazione e dal collegio di garanzia del coni, che si aspetta giovedì? Quali sono le sue sensazioni?
Non sono in grado di fare previsioni, non ho le competenze come gli avvocati del Palermo che ad esempio hanno preso la decisione di non passare dal TAR. Ognuno si prenda le sue responsabilità, io da imprenditore tutelerò comunque i miei interessi. Io sono solo un terzo che sta subendo un danno grave, uno spettatore pagante di tutto ciò. Rischio di perdere tutto e se la situazione dovesse precipitare io devo difendere l’investimento che ho fatto muovendomi legalmente.
Responsabilità? Per me, se dovesse essere confermato ciò che nessuno si augura, i responsabili sono tutti: la Lega, la Federazione, la De Angeli, nessuno si salva!
Nella malaugurata ipotesi di conferma della retrocessione, pensa che la nuova proprietà possa far fronte ad un campionato di Serie C con una situazione debitoria così pesante?
Non so proprio cosa rispondere. Oggi il presidente Albanese ha confermato che anche in caso di Serie C non cambierà nulla e queste parole, pronunciate dal presidente del Palermo Calcio, sono una cosa molto importante.
Però ci tengo a ricordare che a febbraio molti mi definirono un “avvoltoio” e oggi c’è la prova che tutto ciò che io ho fatto, a scatola chiusa, l’ho fatto solo col cuore. Sono sincero, credetemi. E voglio ribadire che io in Serie C, in Eccellenza a me non cambia niente, ero presente tra i 30.000 col Cittadella ma lo ero anche in trasferta a Giarre o a Trapani in C2. Io c’ero, ci sono e ci sarò.
Noi tifosi del Palermo purtroppo siamo pochi. Quelli sempre presenti, anche quando le cose vanno male, sono 5.000. Però questi 5.000 sono i migliori tifosi del mondo. Mai uno scontro come quelli della sera scorsa in finale di coppa Italia, mai un comportamento incivile, ricordo anche la finale persa a Roma contro l’Inter in cui eravamo in 40.000 e tutti siamo tornati a casa sorridendo. Si, siamo i tifosi migliori del mondo e lo dico con orgoglio.
Un vero tifoso…. io dono uno dei 5.000 e penso sia ora di dire basta. Cancelliamo tutte le squadre dalla federazione e ce ne facciamo una regionale. Non so se è veramente possibile ma dobbiamo reagire. Basta essere bastonato e rimanere in silenzio