“Il diario di fuori dal campo: Gianluca Berti”
Bentrovati tifosi e tifose rosanero.
Per l’undicesima puntata di “Fuori dal Campo” abbiamo avuto la possibilità e il piacere di avere come ospite Gianluca Berti, indimenticabile portiere rosanero della storica promozione in A della stagione 2003-2004.
L’intervista del “numero 1” rosanero è stata un susseguirsi di emozioni, di ricordi, di aneddoti e di brividi. Gianluca è davvero un uomo schietto, sensibile e sincero; la cosa più bella è che ne va fiero!
Palermo- Triestina del 29.05.2004:
“mi emoziono sempre quando parlo della promozione, una curva , uno stadio pazzesco, questo l’ho vissuto pochissime volte nella mia carriera.
Volevamo giocare subito perché sapevamo che era la giornata e il momento giusto, sembrava che la gente ci portasse in braccio, Palermo era tempestata di bandierine da tutte le parti, sembrava natale…
Con la promozione sapevo che sarei rimasto nella storia del Palermo, vincere un campionato a Palermo ha cambiato tutti e tutti ne hanno beneficiato per le loro carriere
Ho passato un’estate al telefono per venire a Palermo perché l’Empoli non mi voleva liberare. Io avevo voglia di venire a Palermo”
“In ritiro mi sono reso conto che il gruppo era da promozione, era talmente forte in ogni parte del campo che non ho mai avuto dubbi”
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La prima volta tra i “Picciotti” e la spinta dei palermitani:
“Incontrai a Milano Ferrara e Arcoleo, parlai con loro, mi convinsero subito e dissi a mio papà: io vado a giocare a Palermo”
L’avvertivamo tutti la spinta, era una cosa straordinaria, nelle difficoltà avevi una spinta incredibile, ancora oggi ho i brividi.
Mi emoziono sempre perché mi emoziono per davvero
I dirigenti e allenatori del cuore:
“Rino Foschi, era il dirigente più vicino a noi, viveva con noi, Zamparini aveva un carisma da trascinatore.
Ignazio (Arcoleo) per me è stato fondamentale, abbiamo un rapporto bellissimo. Baldini mi volle a Palermo dal primo momento”
La sua parata del cuore e il ruolo di portiere:
“Il rigore parato ad Oliveira a Catania, sotto la loro curva quando vincemmo due a zero, venne giù lo stadio.
Da portiere ho sempre visto tutto e sentito tutto ma non si abbassava mai la concentrazione. Jean Marie Pfaff il mio idolo, un pazzo folle come me, in Italia dico Buffon che è stato il Maradona dei portieri; oggi il migliore è Donnarumma.”
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Lo stadio dove è più difficile giocare:
“Per gli avversari è Palermo, poi vedere la muragli umana di San Siro è davvero impressionante.”
Palermo a 360° e i palermitani
“Tanti i piatti e il cibo, dico forse spaghetti con le vongole e polpo bollito. Io andavo sulla spiaggia di Mondello, anche in inverno, mi scaricava e mi faceva sentire Palermo in mano.
Firmavo autografi e facevo 300 fotografie al girono, facevo fatica ad andare in giro con la famiglia. In quegli anni ero uno dei pochi che portavano su un palmo di mano.”
Il compagno fortissimo:
“Zauli , Toni, Corini; ti dico Toni che toccava il pallone e la buttava dentro.”
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Riabbracciare Palermo:
“Tornare a Palermo è stato da brividi. Una bellezza , uno spettacolo. Tante persone mi vogliono bene, sono passati tanti anni ma mi vogliono ancora bene.”
Il Palermo di oggi:
“Lo vedo balbettare e mi dispiace da morire, pensavo ci mettesse meno ad arrivare dove deve arrivare. Oggi il calcio è diverso, i giocatori sono diversi, è cambiato tanto; oggi finisci di mangiare e sei sul telefonino, non ci sono più i gruppi di una volta. Si vive poco la città, non c’è l’attaccamento che c’era una volta.”
Un segreto confidato soltanto a noi…
“Lo scherzo a Iachini , la schiuma da barba nel barattolo della nutella…” andatevi a sentire il racconto del numero uno rosanero!
Palermo-Sampdoria 1-1: altro inutile pareggio. E fischi (C.Cangemi)
Caro Gianluca, grazie di cuore per il tuo tempo, per la passione cristallina che conservi per la nostra città e per i nostri colori e complimenti per il tuo accento palermitano perfetto; è stato un vero onore e un grandissimo privilegio accompagnarti nel corso di questa intervista.
Hai perfettamente ragione quando dici che “Il tempo non cancella le emozioni” perché tu ne sei l’esempio lampante. Palermo e i palermitani ti amano e questo non cambierà mai.
In bocca al lupo per tutto “toscanaccio”!
“Ognuno percorre la sua strada, ma a tinte rosanero è senz’altro più bella!”
Gaetano Armao
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