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Nave cargo russa affonda nel Mediterraneo: cosa è successo

Nave cargo russa affonda nel Mediterraneo: cosa è successo

La nave cargo russa Ursa Major, inviata dalla Russia per evacuare armi ed equipaggiamenti dalla Siria, ha subito un guasto tecnico nel Mediterraneo, al largo delle coste spagnole. Inizialmente, i siti di monitoraggio marittimo hanno riportato che il guasto riguardava il tubo del carburante del motore principale, causando la deriva dell’imbarcazione. Tuttavia, ulteriori sviluppi hanno rivelato un’esplosione a bordo, avvenuta nella sala macchine, che ha portato all’affondamento della nave.

Nave cargo russa: l’affondamento e i soccorsi

L’unità di crisi del Ministero degli Esteri russo, citata dall’agenzia Tass, ha confermato che la nave è affondata in acque internazionali. L’esplosione ha causato la dispersione di almeno due marinai, mentre 14 dei 16 membri dell’equipaggio, tutti cittadini russi, sono stati salvati. Le operazioni di soccorso sono state effettuate dal Servizio di soccorso marittimo spagnolo, che ha trasportato i naufraghi al porto di Cartagena, nella regione di Murcia, in Spagna. Diverse imbarcazioni che si trovavano nella zona tra Spagna e Algeria hanno prestato assistenza prima dell’arrivo dei soccorritori ufficiali.

L’incidente e i dubbi

La Ursa Major, costruita nel 2009, era partita da San Pietroburgo 12 giorni prima e avrebbe dovuto raggiungere il porto di Vladivostok, nell’Estremo Oriente russo, il 22 gennaio. Il suo carico e la sua missione erano legati al trasferimento di equipaggiamenti dalla Siria, in un contesto geopolitico già delicato.

L’incidente è stato oggetto di diverse interpretazioni e versioni. L’intelligence militare ucraina (Hur) ha parlato di un’altra nave mercantile russa, la Sparta, che sarebbe andata alla deriva vicino alla costa portoghese, suggerendo una possibile confusione o una connessione tra i due eventi. La Russia, tuttavia, non ha fatto menzione di altre imbarcazioni coinvolte.

L’incidente evidenzia ancora una volta le criticità logistiche e operative delle attività marittime russe nel Mediterraneo, specialmente in un periodo di tensioni geopolitiche crescenti.

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