Ha parlato ai nostri microfoni il presidente del Palermo Alessandro Albanese. Il numero uno del club rosanero ha espresso le sue considerazioni sull’iter giuridico che coinvolge la società e anche di calcio giocato.
Presidente, come commenta il rinvio dell’udienza? Secondo lei è stato un atto premeditato o sincero da parte del presidente del collegio?
“E’ stato inatteso, si poteva pensare prima a queste cose. Le notizie erano già uscite, rimane invariata la nostra necessità di andare a verdetto prima possibile, forti delle nostre ragioni. Se è stata una cosa programmata? Chi sono io per giudicare questo, il presidente lo ha ritenuto opportuno e ne abbiamo preso atto. C’è stata la sostituzione, ma chi l’ha rimpiazzato non aveva sufficiente conoscenza della vicenda, si è insediato senza poter dibattere”.
A proposito di chi lo ha sostituito, è di Salerno! Anche un altro membro è della provincia campana. Che ne pensa?
“Dipende dalla sensibilità delle persone. Non dimentichiamo che sono giudici, dunque devono avere un rispetto dei principi etici. Uno può essere di Salerno e avere comunque una condotta imparziale. Ci dovrebbe essere una professionalità non indifferente. Conta più la professionalità che altro. E’ pur vero che molto spesso la forma è sostanza però non lo reputo un qualcosa di determinante”.
Quando ci sarà la seconda udienza di secondo grado saremo già al 29 maggio: questo aggrava la possibilità che i playoff vengano annullati, in caso chiaramente di sentenza favorevole per i rosa?
“Guardi, questo non è vero. Se c’è una sentenza che ribalta il verdetto si rifanno i playoff. Viceversa non si rigiocheranno. Io non vedo altri scenari. Guai, se noi potessimo pensare che una sentenza che deve essere giusta in tutti i sensi, possa essere in qualche modo condizionata dal fattore tempo. Non vedo il problema dello scorrimento del tempo. Altrimenti potremmo dire perchè mettere sotto processo il Palermo solo alla fine? Perchè non farlo prima? Voglio pensare in modo equo – prosegue Albanese -, se ci sarà una sentenza favorevole rigiocheremo i playoff”.
Se si dovesse optare invece solo per la permanenza in Serie B, senza darci la possibilità di giocare i playoff, la prendereste come una vittoria, oppure agireste ancora a tutela di quello che dovrebbe essere un diritto?
“Quello che viene lo esamineremo e lo accetteremo. Se ci fosse questo scenario valuteremmo le opzioni. Una valutazione che spetterebbe innanzitutto ai legali che sono gli esperti delle carte per capire che margini di intervento ci sarebbero. Dopodichè è una scelta che spetterebbe alla società e alla proprietà che mette i soldi”.
Parliamo di calcio giocato: voi avete già programmato la nuova stagione? Si è già deciso il futuro di Rossi? Gli investimenti? Oppure state solo pensando all’iter giuridico?
“Intanto ci siamo dati delle regole. La materia che riguarda il mercato e l’allenatore riguarda il direttore generale e il direttore sportivo. Non me. Le dico di più: è normale che qualcosa non è stata affrontata perchè non sappiamo la serie nella quale giocheremo. Se saremo in A prepareremo una formula uno, in B una 500 Abarth….e non voglio aggiungere altre categorie. Prematuro parlare di questioni sportive se non sappiamo a cosa adattare i nostri investimenti. Dobbiamo capire la categoria prima di pensare a tutto il resto. Noi restiamo fiduciosi, per la consapevolezza delle carte che abbiamo presentato”
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