‘’Per quest’anno non cambiare, stessa spiaggia.. stesso mare’’
È il 1963, e la cantautrice italiana Mina pubblica il suo sesto album.
Stessa spiaggia, stesso mare, adesso basta. Non è giusto per i tifosi ma, soprattutto, è scorretto per chi vede i propri sentimenti manipolati da già troppo tempo. E’ ora di tornare a parlare di calcio, che ci piaccia o no. Moduli, tattiche, schemi..dunque calcio giocato. Sembra un paradosso, quasi non ci si ricorda più cosa sia. Prima Baccaglini (è fatta!), poi Cascio, Ponte, gli americani (“hanno grosse liquidità”) e Follieri (no, questa volta è diverso). ‘’No, questa volta è diverso, sul serio”.
Un po’ una frase stentorea e ripetitiva di chi sa già che no, questa volta non è diverso, questa volta non succede proprio un bel nulla. Più o meno come sempre, da sei anni a questa parte. Guardiamo oltre: venerdì i rosa giocheranno contro il Venezia del nuovo arrivato Walter Zenga, ex rosa nell’annata 2009.
Il Venezia Football Club S.r.l., meglio conosciuto come Venezia, è una società calcistica italiana con sede nella città di Venezia.
Non un buon inizio, quello della società del patron Tacopina, che in 7 giornate ha collezionato solamente 5 punti. I veneti, nell’anticipo del venerdì, arriveranno al Barbera con fame e voglia di far punti.
Ma cosa lega Venezia, città affascinante e misteriosa, luogo di incanto per artisti e letterati degli ultimi secoli, al calcio?
Oltre che nella ricca e potente Firenze medicea, il gioco del calcio conobbe grande fortuna anche nella città di Venezia. I nobili veneziani, infatti, si riunivano per giocarvi, nel periodo della quaresima e in estate nel bersaglio di S. Alvise e in quello di S. Bonaventura.
Esistevano due varianti principali del gioco con la palla:
-Alla “fiorentina”, con due squadre di 25 uomini, denominate “del monte” e “del piano” . Veniva usata una palla di cuoio, con all’interno una vescica di maiale gonfiata d’aria, e alle estremità del campo vi erano due porte di legno. Il gioco quindi era molto simile a quello che conosciamo oggi, ma i giocatori potevano usare anche le mani. Alla fine della partita, chi aveva subito più gol ammainava lo stendardo di S. Marco che si trovava sopra la propria porta.
-Alla “veneziana”, molto più simile al calcio moderno, in cui era proibito l’uso delle mani. Questo gioco divenne così famoso che addirittura le squadre iniziarono a “comprare” degli stranieri per rafforzarsi.
Venezia, è inoltre una delle città più importanti e straordinarie in Europa, è stata un centro culturale di prima classe sin dai tempi più antichi. Durante l’epoca del Rinascimento, Venezia era il centro d’arte e culturale più importante in Italia e al mondo, con un proprio stile musicale e una serie di grandi pittori e artisti. Oggi, Venezia è sempre più città di cultura, che coinvolge con la sua atmosfera unica, un misto tra romanticismo, arte e architettura.
Il fascino della cultura veneziana si vive al meglio durante i festival, che sono il fiore all’occhiello della vita culturale locale. Il Carnevale di Venezia è il secondo più famoso e spettacolare evento di questo tipo in Europa dopo la Fasching in Germania.
Più interessante questo, voi che dite?
Altre News
Lucioni saluta il Palermo: “Un onore vestire questa maglia”
VIDEO – Palermo-Sampdoria e quei gol di Toni e Brienza nel 2004
Palermo, il report dell’allenamento in vista della Sampdoria