A parlare è Giuseppe Accardi: noto procuratore sportivo palermitano e agente di diversi giocatori rosanero come Fiordilino ed Embalo. Accardi ha commentato così ai nostri microfoni, sia il mercato dei suoi assistiti, che la questione nuova società e York Capital.
Qual è il futuro dei suoi giocatori? C’è la volontà di rimanere a Palermo?
“In settimana avrò un incontro con la società, con Lucchesi. Le nostre intenzioni? Sentiamo cosa hanno da proporre e poi vedremo”.
Cosa ne pensa della nuova società? Ha qualcosa da dire sulle dichiarazioni di Tacopina riguardo al fatto che il Palermo non avrebbe i soldi per l’iscrizione?
“Oggi tutti tirano acqua al proprio mulino, tutte chiacchere. Facciamo lavorare queste persone, ci stanno mettendo la faccia, vediamo cosa succede. Oggi giudicare è prematuro. Stanno provando a fare qualcosa, dunque attendiamo e valutiamo più in fondo. Viviamo in una società dove tutti giudicano tutti ma al momento non mi sembra corretto”.
Non è strano che la società non smentisca sulla probabile mancata iscrizione?
“Di solito chi smentisce conferma (ride n.d.r.), mi sembra normale che a parlare siano i fatti. Cosa c’è da dire? Di chiacchere già ne abbiamo sentite tante, da dieci anni sentiamo chiacchere. Dunque non mi pare affatto anormale la mancata smentita”.
Torniamo ai suoi assistiti, in particolar modo Embalo: Marino apprezza questi tipi di giocatori, come finirà la sua storia? Rinascerà a Palermo?
“Embalo è già rinato a Cosenza e tempo fa a Brescia. Pare che ci sia una maledizione solo qui a Palermo. Proveremo a capire le intenzioni della società. Di certo Marino sia a Vicenza che a Brescia voleva Embalo. Quindi lo apprezza. Embalo non deve essere testato, ha già dimostrato abbastanza, vediamo che vorrà fare la società”.
“Embalo per altro, ha una problematica contrattuale. Ovvero, Lucchesi ha un piano finanziario che deve rientrare in determinati parametri, Embalo esce dai parametri. Almeno per quelli che ha detto la società. In un giornale mi pare di avere letto 400mila euro lordi, Embalo percepisce di più. Però credo di averlo letto su un giornale non significa che sia vero”.
Questo complica allora un po’ le cose, no? A prescindere da una valutazione tecnica, non mi pare un problema di poco conto. Ci sarebbe eventualmente la volontà di ritoccarsi lo stipendio al ribasso?
“Mi pare scontato che noi non abbiamo la volontà di abbassare l’ingaggio. Ma in ogni caso bisogna capire la società cosa avrà da dire, a prescindere da quelle che sono le nostre idee o intenzioni. Il Cosenza non credo che potrà permetterselo, l’anno scorso i rosanero hanno contribuito allo stipendio. Abbiamo ricevuto delle manifestazioni di interesse anche all’estero: ci sono arrivati diversi apprezzamenti, non ancora offerte ufficiali, ma non posso dirvi la squadra o il paese”.
Di mercato in entrata non se ne parla, come mai?
“Ancora è presto, per quella che è la mia esperienza al momento sono in pochi che si muovono. Sono tutte chiacchere da bar. Le società in questo periodo hanno anche altri pensieri, riguardanti le iscrizioni e le materie burocratiche. Nel caso del Palermo c’è un allenatore che è arrivato da poco, ci vuole un po’ di pazienza. Vedremo quello che arriverà, ma facciamoli lavorare in pace”.
Accardi, parliamo di York Capital: dato che lei è stato uno degli intermediari, come mai è saltata la trattativa? E’ vero che a far saltare tutto sia stato il nodo Alyssa-Mepal?
“Io sono l’unico ad aver portato York a Palermo. Tutti gli altri hanno fatto chiacchere. Ribadisco solo io sono stato a portarli qui. E’ vero che a far saltare tutto sia stato il nodo Alyssa-Mepal. Per una clausola che per il Palermo era imprescindibile”.
Ci spieghi meglio, quindi il problema non era la cifra che si aggirava sui 20 milioni?
“No, il problema era questa clausola che prevedeva il passaggio dei soldi tramite Alyssa.York avrebbe dovuto far passare i soldi per mezzo di Alyssa. I nostri avvocati hanno ritenuto la questione poco favorevole, di conseguenza non si è fatto più nulla. Ma l’oggetto della discordia non erano i 20 milioni in sè ma dei passaggi che ribadisco, agli occhi dei nostri avvocati (di York n.d.r.), erano poco convenienti in quanto si potevano avere dei problemi giudiziari. Invece il Palermo su questo era irremovibile”.
“York si era accollata questo debito. Così come tutti gli altri, che ammontavano a circa 48milioni. Il problema era solo come effettuare questa cessione societaria. I nostri avvocati ce l’hanno sconsigliato, dunque punto e fine. Non so cosa abbia fatto Arkus per prelevare la società, sono problemi loro”
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