Di Piazza il concorrente.
Nel progetto del primo una Srl e l’idea di ripartire dal vecchio logo.
L’italo-americano: «Ci sarò anch’io».
Ne rimarrà soltanto uno, come in Highlander.
Comincia così l’articolo di Giovanni Di Marco sulla Gazzetta dello Sport oggi in edicola, che analizza la situazione dei pretendenti alla nuova società rosanero. Sembrano essere rimasti in due, Mirri e Di Piazza , gli altri probabilmente si saranno scoraggiati dal bando pubblicato dal Comune e dai paletti inseriti dal sindaco soprattutto per quanto riguarda il possesso di altri Club professionistici.
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Cairo e Lotito, che come detto dallo stesso Orlando si erano fatti sentire prima della pubblicazione del bando, non è da escludere che possono tornare allo scoperto così come presunti investitori stranieri, americani o asiatici, che starebbero valutando le prospettive e gli investimenti.
Ovviamente Mirri rimane in pole position e si è già portato avanti con il lavoro. Scrive il giornale che Sagramola starebbe lavorando a 360° in ottica serie D e c’è l’intenzione di coinvolgere anche alcune realtà locali giovanili come ad esempio la Cantieri Ribolla.
Allo studio c’è anche ovviamente il logo che secondo Di Marco richiamerà quello del vecchio Palermo, quello di Renzo barbera, zio di Mirri, Che prevedeva l’Aquila rosanero all’interno di un rombo.
Per quanto riguarda le maglie, scrive il giornale, il rosa ed il nero potrebbero tornare a strisce verticali, altro elemento di richiamo con il passato.
Oltre Mirri, altro soggetto che si è manifestato è Tony Di Piazza, italo americano di New York originario di San Giuseppe Jato che pare abbia intenzione di non mollare:
“Ritengo corretti i paletti indicati nel bando..Non intendo svelare nulla prima di aver depositato il nostro progetto in Comune. Sono un grande appassionato di calcio e se ho deciso di partecipare è per dare qualcosa indietro alla terra che mi ha dato i natali..
stiamo lavorando sull’assetto amministrativo e tecnico. Saremo pronti per la data riferita nel bando”.
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