SCANDALOSO ARBITRAGGIO A PESCARA.
Il sig. De Paolo viene preso da smanie di protagonismo ed orienta decisamente la gara in favore degli uomini di Pillon che con due uomini in più negli ultimi quindici minuti piegano un Lecce mai domo che non avrebbe meritato la sconfitta. Ma andiamo con ordine e rivediamo le fasi più importanti della gara.
All’Adriatico di Pescara il primo tempo finisce 2-1 per gli uomini di Pillon. Gli abruzzesi vanno in vantaggio immediatamente con un colpo di testa di Mancuso, Poi controllano bene la partita fino al raddoppio, anche un po’ fortuito su azione di calcio d’angolo. Il Lecce sembra aver accusato il colpo e stenta a riorganizzarsi. Il primo tempo è praticamente sotto il controllo del Pescara che tuttavia ha il demerito di arretrare negli ultimi cinque minuti consentendo alla squadra di Liverani di riorganizzarsi ed iniziare ad affacciarsi nell’area avversaria. Dopo un intervento a braccio aperto in area di rigore abruzzese (poteva essere fischiato il calcio di rigore al LECCE) , all’ultimo secondo arriva il gol del Lecce che riapre ufficialmente una partita che per tutto il primo tempo era sembrata quasi chiusa.
Nelle ripresa il Lecce parte forte e al 5′ potrebbe pareggiare con La Mantia che colpisce la traversa. Poi Calderoni (Lecce) si fa espellere per un fallo molto veniale e la gara si complica per i pugliesi. Tuttavia gli uomini di Liverani non si demoralizzano e riescono a pareggiare con Tabanelli al 65′.
Al 75 il sig. De Paolo decide di fare il protagonista ed espelle un secondo giocatore del Lecce, orientando di fatto la partita. Il Lecce resiste stoicamente fino al 90′ quando viene punito da Del Sole con un bel tiro dal limite. Il 4-2 arriva al 96′ in una classica azione di contropiede.
Gli abruzzesi scavalcano il Palermo ma hanno sempre una gara in più e non sempre troveranno arbitraggi di questo tipo
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