Paulo Dybala, probabilmente il più grande giocatore che abbiamo ammirato a Palermo nell’era Zamparini. Una carriera fin qui ottima, che ha toccato il suo apice con quella doppietta in Champions League al Barcellona, in faccia a Messi, il re di cui avrebbe dovuto raccogliere l’eredità.
Eppure nonostante l’esplosione a Palermo e le prime ottime stagioni con la Juventus, “U Picciriddo” adesso appare smarrito. Prima le frizioni con Allegri, ora la poca fiducia di Sarri. Ieri non a caso durante la trasmissione “Tiki Taka” condotta da Pierluigi Pardo, Antonio Cassano ha criticato l’attaccante argentino: “Per me rimane solo un buon giocatore, nulla di più. Non è un caso se non è titolare, se la Juventus punta su di lui rischia di non vincere nulla”.
Non che Cassano sia il giocatore più adatto a criticare il talento altrui, lui che dello spreco proprio del talento ne ha fatto un dogma nella sua carriera, però non si può non notare che Dybala sia in una clamorosa picchiata.
I tempi di Palermo sembrano ormai lontanissimi e colui che doveva essere l’erede di Messi fa fatica a togliere il posto ai suoi compagni di reparto. Anche in nazionale le cose vanno male: “El Diez” del Barcellona non si tocca e la Joya, essendo considerato un suo doppione, non gioca praticamente mai. Almeno nelle partite importanti.
Forse manca il sole di Palermo o l’affetto della gente siciliana, che non può essere comparabile a quello di Torino, Dybala è un talento che va coccolato e lasciato libero di agire come meglio crede in campo. Che sia arrivato davvero il momento di lasciare la Juve? E chissà se un giorno, magari a fine carriera, non avremo il piacere di riammirarlo a Palermo.
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