Si osserva, si ascolta, si origlia. Da tanto tempo, da quando Hera Hora si è aggiudicata il bando del sindaco Orlando.
A Luglio grande entusiasmo, grande mobilitazione generale, tutti a chiedere informazioni. Sembrava dovessero nascere svariate associazioni o società o gruppi interessati a partecipare al 15% di quota messo a disposizione dei tifosi . Sembrava quasi potesse esserci un ingorgo di gruppi interessati . Qualcuno si scioglieva altri invece si univano.
Si facevano i primi conti e da subito è parso chiaro che mai si sarebbe arrivati a quel milione e mezzo che rappresenta il 10% del capitale sociale versato cioè 15 milioni.
A luglio tutti in subbuglio, poi settimane di silenzio prima del grido di allarme di martedì sera del presidente Mirri.
Da anni, tutte le volte che Zamparini ne combinava una delle sue, si sentivano voci diffuse che speravano di poter strappare la società anche attraverso l’azionariato popolare. Si sperava cioè che la gente di Palermo potesse imitare modelli stile europeo ma oggi, al netto dei possibili ricavati, sembra un’illusione decisamente svanita.
Si origlia, si ascolta e si scopre che le restanti società che sono ancora eroicamente attive nella raccolta di fondi dei tifosi palermitani, non stanno certo raccogliendo cifre ragguardevoli. E non per colpa loro.
E lo saprà bene evidentemente il presidente Mirri se solo due giorni fa ha dichiarato: “Siamo a rischio flop, sono preoccupato. Se non ci fosse la partecipazione sperata sarebbe un insuccesso, la prima sconfitta della società..vuol dire che non sono interessati al Palermo. Dopo tutto quello che abbiamo detto a quei padroni che gestivano le cose a loro piacimento, sembra che nessuno se ne voglia concretamente occupare. A parole o a scrivere sui social siamo tutti bravi…sono preoccupato. Se uno degli obiettivi principali del progetto, ossia la partecipazione, non si realizza è una sconfitta. Non ci servono milioni di euro, non è questo lo scopo. Ci serve la partecipazione della gente”.
È un ottima notizia. Fare mettere soldi a gente che non avrebbe alcuna gratificazione in cambio è follia. È una colletta per fare il centro sportivo.
Per cui è un bene che sia stato un flop
Non so se ho capito bene il meccanismo, ma mi sembra che si tratti di un contributo a fondo perduto anziché l’acquisizione di azioni soggette a variazioni di mercato. Se così fosse, in una economia come quella di Palermo, non mi stupisco che non si trovano molti sottoscrittpri