Si lotta per raggiungere obiettivi importanti anche nel calcio giovanile: si lotta, in tutti i sensi. Tutto succede dopo il match del campionato regionale Under 15 tra Fortitudo Bagheria e Ribolla.
Il padre di un ragazzo della Fortitudo è stato accusato di aver sganciato un pugno nei confronti dell’allenatore Giuseppe Capuano, mostrando un “comportamento vile, deplorevole, che merita pubblica denuncia e totale condanna”.
Il presidente del club Pierandrè Figlia ha espresso il suo pensiero tramite un post su Facebook:
“Con grande rammarico mi trovo a denunciare un fatto gravissimo che oggi ha visto protagonista, ahimè, la società che mi onoro di presiedere. Io e con me la società nelle componenti dirigenziali e tecniche, esprimiamo piena solidarietà a un allenatore che, prima ancora di essere un tecnico professionale e appassionato, è una persona perbene! Una persona che incarna perfettamente quei valori che, da sempre, fondano la nostra idea di sport e di calcio: etica, lealtà, educazione e rispetto. Porró in essere con immediatezza e personalmente gli inevitabili provvedimenti verso l’autore del gesto, perché la violenza nella mia visione dello sport non è concepita e mai giustificata o giustificabile. Oggi la Fortitudo, con quanto successo, ha subito una metaforica sconfitta che fa molto male e che dimostra come professare certi valori positivi non è mai abbastanza. Tuttavia, non sarà un ignobile e isolato cortocircuito a spegnere in noi la voglia di continuare a spendersi perché i valori di cui sopra trionfino ogni giorno nel calcio e “in generale” nella vita”.
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