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Liquidato, all. S.Tommaso: “Non meritavamo la sconfitta contro l’Acireale, sull’arbitro…”

Forse una voce fuori dal coro, quella dell’allenatore del San Tommaso, Liquidato, che nelle interviste post gara, domenica ha affermato a gran voce che la sua squadra avrebbe meritato qualcosa di più contro la corazzata Acireale.

Nel mondo della D e non solo, ad ogni partita, tutti avvisano il Palermo della forza dell’Acireale, la squadra acese sembra essere la più papabile a dare del filo da torcere ai rosa-nero, perché vince e convince; forse in questa partita però ha convinto un po’ meno, anzi secondo Liquidato, ha avuto il favore discutibile della terna arbitrale.

Ecco le sue parole: “Sono molto soddisfatto dei miei ragazzi e di come hanno interpretato il match in tutti i reparti. Siamo avviliti e arrabbiati. Abbiamo tenuto molto bene il campo, abbiamo rischiato pochissimo, eppure torniamo ad Avellino con zero punti. Mi aspettavo questo tipo di prestazione dalla squadra. Conosco i miei calciatori uno per uno e sono consapevole di ciò che possono dare. Oggi abbiamo lavorato alla grande contro una corazzata, con sacrificio, abnegazione, dimostrando di essere squadra.

Io non sono solito parlare degli arbitri. Già domenica scorsa abbiamo subito alcuni torti e sono stato in silenzio perché sono fatto in un certo modo. Oggi però tante cose non mi sono piaciute. Non si può perdere una partita del genere. Gridiamo vendetta per due rigori non dati nella prima frazione di gioco. Sull’episodio della rete credo ci sia un grosso fallo su Casolare e alla fine abbiamo patito anche le espulsioni di Colarusso e Maranzino che non saranno della partita domenica prossima. Ringrazio i tifosi che ci hanno seguito. Non meritavano questa sconfitta così come non la meritavamo noi”.

Una grande squadra, sa vincere pur soffrendo, e l’Acireale con questa vittoria allo scadere continua la sua corsa sul Palermo, ma quanto conta guardare gli avversari? Più saggio è fare riferimento ai punti di forza e di debolezza della propria squadra, non si deve sottovalutare nessuno ma fare proclami per destare l’attenzione e la preoccupazione con elogi esagerati, forse è anche troppo.