Pergolizzi “eroe” della panchina, il tecnico capolista con le stampelle.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.
Nel suo articolo Valerio Tripi descrive la personalità del mister rosanero Pergolizzi che continua a lavorare ed andare in panchina con un tendine rotto come se nulla fosse.
Viene descritto dai suoi giocatori come un martello incessante, uno che non si accontenta mai, che non molla mai e cerca di mantenere sempre alti i livelli di attenzione e concentrazione.
Ma quel tendine rotto inizia a dargli qualche problema scrive Tripi anche se lui cerca di allungare i tempi di un possibile intervento: “Cerchiamo di mantenere la situazione perché il rischio è che la lesione si aggravi, se ora è da tre centimetri, può diventare dieci e poi è un problema risistemare tutto”.
“..per me il dolore non è un problema, io vorrei avere addosso tutti gli acciacchi dei miei giocatori pur di toglierli a loro. Vado avanti con infiltrazioni e antidolorifici. La squadra viene prima di tutto…”
C’è anche questo nella personalità del mister rosanero che per qualche misterioso motivo a Palermo non tutti apprezzano nonostante le 8 vittorie consecutive e un gruppo tenuto insieme con grande capacità. Lo accusano di non saper leggere le partite o di non azzeccare i cambi giusti ma chi lo critica ignora forse che questa squadra è stata formata in pochissimi giorni e che il tecnico è riuscito a creare una bella armonia di gruppo.
Nelle parole pubblicate su Facebook dal figlio forse il miglior complimento: “Le sfide sono ciò che ti hanno contraddistinto nella vita e nel tuo lavoro con sacrificio umiltà e dedizione, nonostante il problema al tendine, non hai mai mollato. Sei lì con i tuoi ragazzi a lottare e inseguire il tuo obbiettivo e il sogno di una città intera, facendo un lavoro straordinario. Continua così, meriti tutto questo. Chapeau per te, papà”.
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