Anno 2004. La magica promozione in serie A. Il concerto a fine gara, dopo la matematica promozione, sul palco con il fratello Emanuele.
Antonio Filippini è rimasto poco a Palermo, solo 21 presenze e due gol con la maglia rosanero. Ma è rimasto nel cuore dei tifosi palermitani per la sua grinta, per la sua combattività.
Chiusa la parentesi al Palermo, Lazio, Treviso, tanto Livorno prima di chiudere a Brescia, sua città natale.
Poi la carriera da allenatore fino al marzo del 2017, sulla panchina del Trento in serie D.
Antonio Filippini è intervenuto durante la trasmissione Diretta Stadio del Giovedì su Gold78 (circuito 7Gold).
Ecco le sue dichiarazioni anche sulla curiosità che ha visto Ronaldo il Fenomeno citare i gemelli Filippini, come degli avversari che incutevano timore:
“Grande la sorpresa e la felicità, un campione che ha vinto il Pallone d’Oro, che ha giocato nelle squadre più importanti, che si ricorda di noi è sicuramente motivo d’orgoglio“.
Segui il Palermo anche in serie D?
“Sì al 100%. Conosco Sagramola e Castagnini,motivo in più per seguire le sorti della nuova società, ho anche giocato insieme a Pergolizzi con la maglia del Brescia in serie B. Quindi assolutamente faccio il tifo per i rosa-nero, sperando che arrivino presto al campionato di Lega Pro”.
Che tipo di categorie sono quelle di serie C e D? Sono le categorie più difficili da vincere?
“Serie C e serie D sono categorie complicate, vincere il campionato non è mai semplice e questi campionati richiedono di arrivare al primo posto o passare dai play-off che sono un terno al lotto, soprattutto nel momento in cui è davvero difficile mantenere la concentrazione a fine stagione. Bisogna fare un passo alla volta, il Palermo sta affrontando bene la categoria ed è così che deve continuare.
Il Palermo, infatti, è il suo stesso nemico, deve concentrarsi esclusivamente sul terreno di gioco. Acireale e Biancavilla,inoltre, sono delle avversarie agguerrite e bisogna stare attenti a queste squadre che si stanno rivelando davvero ostiche. In serie D ci sono giovani interessanti, per questo seguo la categoria. Grazie anche alla regola degli under, viene data loro la possibilità di emergere e di esprimere il loro talento.
Qual è il ricordo più bello legato al Palermo?
“Sicuramente la vittoria nel derby contro il Catania. Vincere 5-0 non era prevedibile nemmeno pochi minuti prima di scendere in campo. Il pubblico rosa-nero è straordinario, ti spingevano con il loro tifo, è uno degli stadi più belli, il Barbera. I tifosi non sono il 12esimo uomo in campo ma molto di più“.
Pronostico sul campionato? Il Palermo lo stravincerà?
“Ci sono delle insidie, come in tutti i campionati. Nei momenti difficili, il Palermo dovrà essere bravo a gestire anche i momenti no. Già dalla prossima partita con il Nola, il Palermo deve stare attento a non fare passi falsi. Guardo ogni domenica il Palermo, mi informo, il calcio bisogna guardarlo a 360°. E’ una squadra scorbutica il Nola, è difficile vincere sempre. Il mio sogno è allenare il Brescia, o anche le squadre in cui ho giocato da calciatore, per rivivere le emozioni forti che ho provato in passato”.
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