L’esterno del Palermo è cresciuto nel vivaio della Juve.
Due volte alla settimana si allenava insieme alla prima squadra zeppa di campioni e con il capitano ha coltivato un rapporto speciale.
Ogni volta che per andare a Mondello passavo davanti alla Favorita immaginavo quanto sarebbe stato bello giocarci dentro. Ho coronato il sogno
A Torino ho imparato tanto da Alex. Una persona umile che quando arrivavi salutava, ti parlava, si informava su come andavano le cose.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola
Non c’è tifoso che passando davanti al “Barbera” non abbia sognato di giocarci dentro. Figurarsi se il tifoso è anche un calciatore
Inizia così l’articolo di Valerio Tripi che intervista Luca Ficarrotta, l’attaccante rosanero arrivato al Palermo dopo la prima di campionato grazie anche all’ottima gara disputata con la maglia della sua ex squadra, il Marsala.
Vi riportiamo alcuni passaggi dell’intervista che potete trovare integralmente su Repubblica in edicola:
“..giocare nel Palermo è sempre stato il mio sogno. Da piccolo avevo la possibilità di farlo, poi ho preso altre strade preferendo andare a Torino..A Torino sono diventato un uomo. Ho imparato tantissimo e non solo a livello calcistico..Ora c’è il Palermo: sudo e lotto con orgoglio per questa maglia quando l’allenatore mi chiama. Anche solo per uno, due, cinque o venti minuti come a Nola..Non mi basta vincere il campionato, ho 29 anni e penso di avere ancora sei, sette al massimo otto anni di carriera.
Vorrei seguire il Palermo ovunque e chiudere la carriera in rosanero..
la maglia rosanero? È pesante perché sono palermitano, non sto giocando spesso e sento che non riesco a dare il mio contributo come vorrei.Ma nelle squadre costruite per vincere è normale..”
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