Certe volte la nostalgia del passato riesce ad essere un faro di speranza per il presente. Sapere che qualcosa che è andato e che non tornerà potrebbe essere il motore delle motivazioni per chi, oggi, vive gli stessi colori e la stessa città. Certo, con un ambiente rinnovato e ridimensionato ma con la stessa grandezza di cuore che da sempre ci ha contraddistinti.
Era il 12 novembre 2006, il Palermo sconfiggeva per 3-0 il Torino e si conferma in testa alla classifica di Serie A insieme all’Inter. E’ l’11 novembre 2019, il Palermo perde in casa 0-1 contro il Savoia dopo 10 vittorie consecutive in altrettante partite, ma si conferma capolista del Girone I del campionato di Serie D.
Dopo 13 anni è cambiato il blasone, è cambiata la società, è cambiato il presidente, è cambiato il nome ma non i colori e non lo stadio, il mitico Renzo Barbera, non la passione dei tifosi rosanero e le loro gesta ormai conosciute in tutto il mondo.
Quasi 17’000 presenti ogni domenica allo stadio in Serie D nel 2019 e poco più dello stesso numero di abbonati nel lontano 2006 (17’973), l’anno in cui a Guidolin si alternarono Gobbo e Pergolizzi (proprio lui, il “mister”) sulla panchina rosanero.
Sono tanti i paragoni che riportano a questa similitudine e che ci fanno sorridere pensando alla mano roteante di Luca Toni e alle parabole di Capitan Corini, ma che ci fanno anche sognare sperando di tornare a calcare presto quei palcoscenici e quelle notti stellari allo stadio grazie ai gol di Ricciardo e gli sprint di Felici.
Certo era facile, o forse più comodo, essere tifosi del Palermo quando si vinceva contro le big del campionato e l’Europa era una realtà. Rimangono indelebili le ripetute vittorie contro Juventus e Milan così come le partite di Coppa Uefa contro il West Ham, contro cui il Palermo vinse sia a Londra (0-1, rete di Caracciolo) che al Barbera (3-0 con doppietta di Simplicio e pallonetto di Di Michele sotto la Curva Sud).
Oggi ci sarà meno spazio per questi sfarzi, ma quello che sembra è che il tracollo abbia dato modo al sentimento autentico e genuino del tifo palermitano di rinascere e rifiorire, al di là della categoria e di chi indossa la casacca.
Forza Palermo!
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