Rese note in maniera ufficiale le decisioni del Giudice Sportivo, emerge altrettanto chiaramente anche la presa di posizione del Troina in merito alla gara rinviata domenica scorsa contro il Corigliano.
Una gara resa impraticabile da condizioni meteo avverse ma anche da situazioni strettamente inerenti a fattori di campo. Si sa ormai da tempo in che condizioni “sopravvivano” i giocatori e la società del Corigliano e gli appelli si fanno sempre più numerosi di domenica in domenica, così come le spese che diventano ancora più insostenibili.
La gara è stata rinviata al 53′ del secondo tempo, ma il Troina non ci sta e decide di far ricorso, per avere la vittoria della gara a tavolino, perché certe situazioni risultano intollerabili anche in serie D.
Così ai microfoni del Notiziario del calcio, ha fatto chiarezza il direttore generale del Troina Walter Giuffrida:
“Il motivo del ricoso è molto semplice: a nostro avviso, la gara non doveva neanche iniziare. Sul terreno di gioco non c’erano la squadrature, non c’erano linee bianche. Lo ha detto anche il mister di casa De Sanzo. L’arbitro più volte ha sollecitato i padroni di casa per far tracciare almeno il perimetro e l’area di rigore; poi è calata la notte, il terreno di gara è ulteriormente peggiorato a causa del maltempo, e l’arbitro ha deciso di sospendere e rinviare il match. Sia chiaro, massimo rispetto per il Corigliano: stanno facendo tanto per salvare la barca, in assenza di società ed amministrazione comunale. Ma così non si può giocare…”
Fino a che punto può arrivare la solidarietà nel calcio se non vengono garantite le basi per giocare regolarmente una partita di calcio?
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