Oggi da più parti si legge della difficoltà realizzativa di Ricciardo in queste ultime giornate di campionato. La stitichezza del centravanti rosanero nell’andare in goal mi ha fatto pensare al riso e di conseguenza, per noi palermitani, alle famose arancine di cui la nostra città si vanta di essere un’eccellenza nazionale.
Anche a migliaia di chilometri di distanza dove mi trovo, sento forte l’odore della frittura che celebra l’odierna giornata di Santa Lucia, da sempre territorio degli appassionati della palla di riso ripiena nei più svariati modi. Un tempo si parlava solo di accarne o aburro, oggi ci si sbizzarrisce anche col salmone, con i funghi, e con tutto quanto possa ben legarsi al riso. Sul web si sbizzarriscono i tifosi ad associare le palle di riso con quelle del campo e se in passato intorno alla figura dell’allenatore Tedino si erano creati disegni e immagini molto divertenti oggi i personaggi sono diversi anche se fra i più gettonati sembra esserci il capitano Santana.
Per tornare ai concetti iniziali, mi sono chiesto se questa stitichezza da goal abbia un legame con la palermitana arancina e se per caso il buon Ricciardo non abbia anticipato di tanto la festa di Santa Lucia, di cui i palermitani probabilmente sconoscono la storia ma apprezzano la pietanza che solo da noi la commemora.
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