Intervistato ai microfoni de “La Sicilia” parla il patron del Catania Calcio, Nino Pulvirenti, frenando ancora una volta le voci intorno all’imprenditore Raffaello Follieri, chiarendo la situazione in cui si trova la società rossoblu e ipotizzando l’esistenza di un’altra cordata italo-americana.
Ecco le sue dichiarazioni:
“La trattativa con Follieri non è andata avanti. Già quattro anni fa noi abbiamo posto un requisito importante per chiunque voglia comprare il Catania: credenziali bancarie che consentano di sostenere l’impegno. Perché non c’è da garantire soltanto il costo della società, cioè “io mi accollo i debiti e ti do 6 milioni”. Non è così. E io ho l’obbligo di tutelare il Catania, perché se tu compri la società e dopo sei mesi fallisci, il fallimento è in capo a me. Quindi tu mi devi dimostrare di avere disponibilità finanziarie e di poter sostenere l’intera operazione. Queste garanzie da Follieri non sono mai arrivate. Lui ha chiesto di incontrarmi, io ho detto sì ma solo dopo la presentazione delle credenziali bancarie. Cioè quello che noi chiediamo è che una banca italiana attesti che la società di Follieri è nelle condizioni di poter sostenere un’operazione fino a X milioni di euro. Poi ci sediamo e trattiamo il Catania. Prima no“.
A questo punto Pulvirenti esce a carte scoperte e confessa:
“Nella situazione di crisi in cui ci troviamo oggi è chiaro che io debba pensare a vendere la società. Mi duole il cuore ma è l’unica strada. A questo punto vi anticipo che qualcosa di serio si sta muovendo. E parliamo dell’interesse manifestato tramite interposta persona da un gruppo di imprenditori italo-americani. Ho dei segnali importanti e credo ci siano i presupposti per fare qualcosa di veramente serio. Il discorso viene portato avanti in questi giorni e sono moderatamente ottimista. Se la fortuna ci aiuta la trattativa andrà a buon fine”.
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