Il “picciotto” in esclusiva racconta l’esperienza in rosanero e si illumina.
Ficarrotta è un profeta in patria: “Venire in D? Lo rifarei mille volte. Voglio vincere per la mia città”.
A 14 anni la cantera Juve: “mi allenavo con Del Piero. Ma non tifo bianconero”.
“Ad agosto compirò 30 anni, ho ancora sei o sette stagioni davanti a me”.
Questo il titolo del Corriere dello Sport, oggi in edicola.
L’intervista di Salvatore Geraci con l’attaccante palermitano che è consapevole che con una rosa così competitiva, ogni gara deve sudare per trovarsi uno spazio importante.
Vi riportiamo alcuni passaggi dell’intervista che potete trovare integralmente sul Corriere dello Sport in edicola:
“Ancora non sono riuscito a mostrare quello che valgo. Non è colpa di nessuno, forse da palermitano sento troppe pressioni..A me internet, con tutto il rispetto, non interessa. Io penso alla squadra…Pergolizzi ce l’ha con me”? Mi ha detto: “Bravo” e mi basta. Ho la sua fiducia e quella della società. Non puoi pensare a certe cose, altrimenti meglio cambiare aria…errori di gioventù?Piccole, grandi cose: litighi con il compagno, non vai a scuola, esci la sera quando non devi. Peccati che a quell’età possono sembrare veniali ma che alla Juve non perdonano. Tornassi indietro, mi comporterei diversamente..Da quello che vedo, siamo in grado di ripetere il filotto iniziale. E in D non c’è avversario più forte di noi…Vorrei aprire un’attività nel campo della ristorazione o della moda. Restare nel calcio? Per fare l’allenatore no, non mi ci vedo, dovrei studiare e con la scuola abbiamo… litigato. Piuttosto procuratore, quello mi piacerebbe…Quello che ho fatto domenica dovrebbe rappresentare la normalità. Dopo la promozione, mi siederò con chi di dovere e mi auguro di chiudere la carriera a Palermo, legandomi alle ambizioni della società..”
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