Nel mirino della Procura l’ex presidente del vecchio club e i sindaci Favatella e Vendrame.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola
Come avrebbe potuto, Giovanni Giammarva, non accorgersi di ciò che stava succedendo al Palermo calcio?
Inizia così l’articolo di Riccardo Arena che sootolinea i dubbi e i quesiti sollevati dalla Procura in merito al comportamento di Giammarva che, dall’alto della sua professionalità, non poteva non accorgersi di magagne, imbrogli , gravi fatti gestionali e strategie messe in atto da Zamparini.
Per questo motivo i magistrati avanzano la richiesta di pena di un anno e sei mesi per l’ex presidente rosanero ed un anno e quattro mesi per i due ex sindaci Andrea Favatella e Michele Vendrame.
Le accuse sono di falsi nel bilancio 2016 per gli ex componenti del collegio sindacale e di false comunicazioni alla Covisoc per Giammarva,scrive Arena che specifica come gli imputati hanno chiesto il rito abbreviato.
L’inizio di tutto fu la famosa operazione Mepal-Alyssa ed i giudici ritengono che quella cessione del marchio era inesistente, cosa che Giammarva non poteva non sapere, eppure ha approvato i documenti contabili.
Il giornale riporta un frammento di intercettazione esposte dalla Procura : «Nelle conversazioni Zamparini illustra chiaramente a Giammarva che l’operazione Alyssa è un “gioco delle tre carte”, da lui personalmente manovrato, e non quindi una reale operazione finanziaria».
E per i giudici non c’è alcun dubbio della piena consapevolezza di Giammarva di tutta l’operazione.
Stessa cosa per i sindaci Favatella e Vendrame, che avrebbero dovuto attivare tutti i propri poteri di indagine e non avallare il bilancio presentato dagli amministratori». Atteggiamento che sfocia in «complicità», si legge sul giornale in conclusione di articolo.
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