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Se l’epidemia dilagasse, c’è già chi pensa alla C decisa a tavolino

sagramola castagnini

“Virus temibile. E il Palermo lo combatterà allenandosi”.
Sagramola: “Lo stop è un segnale a chi sottovaluta quel che accade”.
“Non penso ci si infetti nelle gare a porte chiuse ma il calcio fermo sensibilizza la gente”.
“Non si può rispedire a casa la rosa. Meglio quindi lavorino così potranno distrarsi”.
Preparazione-Una sosta così lunga comporta risvolti sul piano dell’allenamento.

L’articolo di Fabrizio Vitale sulla Gazzetta dello Sport, oggi in edicola, sottolinea le strategie organizzative del club roanero in questo momento di pausa forzata imposta dal Coni e di come il Palermo affronterà questo momento dedicandosi al lavoro.
Le parole dell’ad Sagramola e la necessità che il gruppo osservi le regole stabilite dalla società: se non possono andare in altre città a trovare i familiari, tanto vale allenarsi e distrarsi in questo modo.

Ieri è anche circolata una voce secondo la quale, se l’emergenza coronavirus dovesse perdurare da qui a un mese, si potrebbe ricorrere alla cessazione dei campionati di D osservando la classifica corrente, scrive Vitale.
Un’ipotesi che Sagramola al momento non vuol prendere in considerazione: “Non mi va di alzare lo sguardo così lontano, vorrebbe dire che la situazione sarebbe assai più grave di quello che è adesso. C’è un margine. Pensare che si arrivi a sospendere tutto vorrebbe dire che da qui a un
mese non sapremmo quale sarà il destino dell’Italia, non solo del calcio. Non ci voglio pensare per il bene del paese, della salute pubblica e della situazione economica”.

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