Tutto lo sport è fermo sino al 3 aprile, ma i primi provvedimenti sono arrivati proprio dalla serie D, così Sandro Morgana, vice-presidente della Lega Nazionale Dilettanti e responsabile del dipartimento femminile, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport commenta questo momento:
“Abbiamo fatto la cosa giusta, siamo stati i primi a fermarci – ricorda il dirigente nisseno –. Alle prime avvisaglie ci siamo confrontati col presidente Sibilia e abbiamo deciso per lo stop fino al 15 marzo. Poi lo stop è stato protratto fino al 22 e ora, assecondando le misure urgenti prese dal Governo, rimarremo fermi fino al 3 aprile. Successivamente si vedrà“.
Il numero degli sportivi fermi in Sicilia è davvero elevato:
“Ogni settimana ci sono circa 600 partite di calcio a livello dilettantistico, per un totale di
20 mila tesserati coinvolti. Possiamo affermare che per ogni tesserato si muovono 3 persone, tra accompagnatori e genitori che seguono i ragazzi. Quindi il calcio smuove settimanalmente circa 60 mila persone. Se estendiamo il discorso a tutte le discipline (Morgante è anche vice presidente regionale del Coni, ndr)i numeri raddoppiano o quasi. Dispiace aver interrotto questo flusso di passione, ma era doveroso farlo, nel bene di tutti“.
In merito a questa situazione di emergenza c’è stata resistenza?
“No, solo collaborazione. Sappiamo tutti quali siano i problemi a livello impiantistico in
Sicilia, benché negli ultimi anni siano sorti molte strutture nuove con campi in sintetico.
Però, è ovvio che non tutte le squadre hanno uno spogliatoio come quello del Barbera.
Quindi i rischi di contagio si sarebbero moltiplicati. Anche noi, come Lega, abbiamo chiuso tutto: fino al 22 non ci sarà nessuno in ufficio. Io sono a casa e mi sento giornalmente
con i vertici, con il presidente del comitato regionale Lo Presti, con i collaboratori e i tanti
amici con cui scambiamo opinioni e ci diciamo qualche parola di conforto. In questo momento serve anche questo“.
Il finale di stagione rimane un mistero: “Siamo in attesa di capire e costretti a seguire gli eventi. Abbiamo problematiche diverse rispetto al calcio professionistico che deve anche fare i conti con l’Europeo.Io credo che al cessare dell’emergenza, bisogna fare assolutamente 2 cose: provare a salvare la stagione, anche a costo di proseguire fino a giugno o ai primi di luglio, e assicurare sostenibilità al sistema che si basa di fatto sull’autofinanziamento da parte dei club. Figc, Lega e Governo dovranno fare ogni sforzo sulla questione. Lo sport ha una grande valenza sociale e andrà sostenuto“.
L’ipotesi è che si possa giocare anche utilizzando turni infrasettimanale, sperando che l’emergenza rientri anche dopo Pasqua, il pensiero di Morgana è che bisogna fare di tutto per salvare il campionato.
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