Il noto virologo Bruno Cacopardo, primario del reparto di Malattie Infettive all’Ospedale Garibaldi di Catania, nonché membro del comitato tecnico-scientifico regionale, avverte sui rischi di abbassare la guardia adesso.
Le misure restrittive vanno prolungate soprattutto in Sicilia, il virus è un nemico silente che va combattuto, ecco in un’intervista a Repubblica, illustrata la sua strategia “marziale”:
“In Sicilia il virus non è sparito. Per sconfiggerlo dobbiamo stanarlo casa per casa con Covid team dedicati sul modello emiliano. Questo non è il momento di allentare le misure, serve la stretta finale“.
Sul dato fornito dai casi giornalieri infatti commenta: “Il dato dei nuovi contagi in realtà è poco indicativo, perché potrebbe essere influenzato dal numero di tamponi eseguiti che in Sicilia è inferiore a quello di altre regioni. Un dato inoppugnabile è quello dei ricoveri che non sono mascherabili. In generale il trend è discendente. Questo andamento è frutto di una serie di iniziative di distanziamento sociale fatte a livello nazionale e sociale che hanno mitigato la diffusione“.
Quindi il picco in Sicilia è passato? “Direi che ci siamo dentro. Questo non deve indurre a facili entusiasmi.Temo molto i giorni di Pasqua e Pasquetta, tradizionalmente votati a riunioni di famiglia. Se abbassiamo la guardia ora ci sarà un secondo picco, un incremento di contagi, che si accompagnerebbe in seconda battuta ad un incremento di ricoveri e ingressi in Terapia Intensiva e dunque di mortalità. Non solo è il momento di resistere, ma di dare la stretta finale“.
Calo di attenzione nella popolazione? “Il siciliano, dopo essersi comportato benissimo, comincia a soffrire la reclusione forzata.Invece è importante restare a casa e uscire solo se necessario, indossando sempre la mascherina chirurgica che è una mascherina “altruistica”: non impedisce di infettarsi ma di infettare altri“.
Viene preso in considerazione lo studio elaborato dall’Università di Palermo. Esso è valido, così come quello elaborato dall’Università di Catania. A due sole condizioni: fare una nuova stretta di isolamento e distanziamento e perseverare per un periodo pari al doppio del periodo di incubazione, quindi per un altro mese da quando raggiungeremo quello standard di nuovi casi.
L’allentamento quindi potrebbe durare fino a fine maggio? “A fine maggio si potrebbe arrivare ad una forma di socializzazione quasi normale, ma il virus non sarà sradicato. L’uso delle mascherine nei luoghi pubblici sarà una norma che dovremmo mantenere a lungo. Il coronavirus diventerà da epidemico a endemico. Avremo una percentuale di “eliminatori”( portatori sani). Ciò porterà alla cosiddetta immunità di gregge ma non si sa, ma non sappiamo se totale come il morbillo o parziale come l’influenza“.
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