Sarà un caso oppure sarà perchè oggi ricorre l’anniversario della morte di Giovanni Falcone, della moglie e della sua scorta, però in questi ultimi giorni è tornato d’attualità l’attentato subito dal giudice palermitano all’Addaura.
Dopo le dichiarazioni del giornalista Saverio Lodato, che ha fatto riferimento a Bruno Contrada (che promette querele), giovedì altra rivelazione nel corso di una diretta streaming organizzata dall’Associazione “Strada degli Scrittori“, alla presenza anche di Rosaria Costa, la vedova dell’agente Schifani e di Don Ciotti.
A parlare è stata la giornalista francese Marcelle Padovani corrispondente de “Le Nouvel Observateur”,ma soprattutto autrice del libro “Cose di Cosa nostra” scritto assieme a Giovanni Falcone. Queste le sue parole:
“Non avevamo i telefonini all’epoca, quindi passarono due o tre giorni dal fatto e ricevetti una chiamata da Giovanni Falcone che mi disse:’Tu sai benissimo che la prima persona che ti chiama è responsabile del guaio che ti è successo… Indovina chi mi ha chiamato per primo’. Io risposi facendo un nome: ‘Andreotti?’. E lui ‘No, Domenico Sica’, cioè l’Alto commissario antimafia di quella stagione carica di veleni. Si tratta di una cosa vera rispetto alla quale non ho alcun supporto, ma la dico per mostrare come la sua mente su questa vicenda andasse in tutte le direzioni perché non ha mai pensato che si trattasse di un attentato mafioso“.
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