Le riunioni decisive
-Oggi il cda del Palermo presieduto da Dario Mirri affronterà la scelta del nuovo allenatore, la questione centro sportivo e i problemi in caso di serie C dilettantistica
-A giugno il consiglio federale deciderà sulla proposta di promozione da parte della Lega dilettanti. Il problema è l’eventuale riforma che renderebbe la C una serie non professionistica
-Il toto allenatore. I nomi in ballottaggio per sostituire Pergolizzi sono quelli di Fabio Caserta, che appare il favorito, Mimmo Toscano, Roberto Boscaglia, Gaetano Auteri e Gianluca Grassadonia.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.
Con lo sguardo rivolto al futuro. Perché il Palermo da oggi inizierà a pensare alla stagione 2020/2021. Quello di oggi, infatti, è il giorno del consiglio di amministrazione che vedrà riuniti il presidente Dario Mirri, l’amministratore delegato Rinaldo Sagramola e in videoconferenza da New York il vicepresidente Tony Di Piazza.
Inizia così l’articolo di Valerio Tripi che sottolinea l’importanza del CdA in programma oggi che dovrà gettare le basi per il futuro e non solo tecnico. Ed il format della nuova serie C che rischia di essere diversa da quello per cui i rosanero hanno lottato in D.
E questo è un passaggio importante che può coinvolgere la società rosanero che resta in attesa dell’ufficialità della promozione ma guarda con maggiore interesse alle decisioni del Consiglio Federale della Figc. C’è in ballo una grossa riforma del calcio che coinvolge pienamente la Lega Pro che di fatto resta non professionistica. (Come vi abbiamo già scritto nei nostri articoli di ieri).
Una serie B a due gironi di cui il secondo composto da squadre provenienti dalla C più alcuni club ripescati secondo criteri che tengono conto di bacino di utenza, blasone, media spettatori, criteri che potrebbero favorire il Catania.
La C attuale finirebbe sotto l’egida della Lega nazionale dilettanti e il Palermo rimarrebbe una società sportiva dilettantistica con tutte le limitazioni che ne conseguirebbero. Su tutte, la perdita dei diritti televisivi che oggi toccano alla C, e che sarebbero redistribuiti alla nuova B, e il tetto ai rimborsi spesa come in D al posto degli ingaggi che il Palermo si sarebbe potuto permettere per costruire una squadra ambiziosa e vincente, scrive Tripi.
Sul fronte panchina, Caserta appare il favorito anche in virtù della crisi societaria della Juve Stabia ma diventa fondamentale a questo punto capire che tipo di campionato affronterà il Palermo. Se Caserta deve fare solo un passo indietro e scendere di categoria ma guidando una società professionistica o trovarsi al timone di una dilettantistica. Stesso vincolo che potrebbe scoraggiare anche gli altri candidati alla panchina rosanero come Minno Toscano (Reggina), Roberto Boscaglia, Gaetano Auteri e Gianluca Grassadonia.
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