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Balistreri: “Ecco cosa serve al Palermo per la C. Il mio futuro? Magari tra i professionisti”

L’attaccante cresciuto nelle giovanili del Palermo, Pietro Balistreri, è intervenuto nel corso della trasmissione “Diretta Stadio” rilasciando dichiarazioni in merito all’ultima stagione e il Palermo.

“Noi siamo stati penalizzati. Non giochiamo da 3 mesi, la nostra categoria non riprenderà ed è dunque un momento difficile per chi resterà fermo ancora, e adesso non si sa quando riprenderà l’attività agonistica. Sibilia ha chiuso tutto in una maniera non giusta, perché vuole portare avanti una proposta che non sta né in cielo né in terra”.

“Far retrocedere 4 squadre quando mancano 8 partite è ingiusto. Anche se la colpa è delle Società che non hanno mai aperto bocca per far sì che si potesse riprendere il campionato, malgrado i protocolli difficili. In Lega Pro molte società sono come in Serie D, eppure riprendono. Le Società si ritrovano nei panni dei calciatori, ovvero si sono sentiti traditi dal proprio Presidente“.

“Ci si aspettava il blocco delle retrocessioni. Ora tutti alzano la voce, ma andava fatto un po’ prima. Vanno premiate le società che sono state vicine ai propri calciatori in questo periodo, economicamente e umanamente. Ci sono situazioni nei vari gironi molto gravi: presidenti che dimenticano di avere dei padri di famiglia sulle spalle, utilizzando la pandemia come scusa”.

“Non è giusto che per ogni cosa, in tutte le categorie, chi ci rimette sempre è il calciatore. Dov’è detto che il calciatore deve perdere i rimborsi? Siamo dei lavoratori come tutti gli altri. Bisogna parlare, ci si viene incontro, e se c’è da lasciare qualche rimborso non è un problema”.

“Tutti i capitani della Serie D abbiamo fatto un comunicato perché non era giusto che i calciatori dovessero subire una retrocessione. Tra le società che protestano, c’è chi sta supportando i propri calciatori e chi li sta abbandonando. Noi ci siamo distaccati da queste, e abbiamo fatto questa riforma per le tifoserie che rappresentiamo. L’AIC ci ha inserito nei bonus dei 600€, e ci sta aiutando. Si sta cercando di fare una riforma secondo la quale il prossimo anno le squadre di Serie D dovrebbero aver pagato almeno fino a febbraio per avere un’iscrizione gratuita nella categoria”.

“A livello personale è stata un’annata positiva. Fino a dicembre ho fatto 8 gol, l’ultimo a Palermo. Avevo molte richieste da squadre importanti, e a Marsala hanno rifiutato. Ho rifiutato per la piazza anche delle squadre di Lega Pro, e a mercato chiuso mi sono ritrovato fuori rosa senza motivo, anche se poi col tempo i motivi li ho compresi. Il mio futuro lo vorrei vedere tra i professionisti, oppure in una Serie D importante come l’ha fatta il Palermo”.

Il Palermo è stata una società fantastica per quello che ha fatto quest’anno. Ognuno rispettava il suo ruolo, sono stati bravi in questo. Adesso che si deve ripartire può nascere qualche polemica, ma è meglio ora che dopo. I calciatori meritavano una festa col pubblico palermitano, che è meraviglioso e non c’entra nulla con questa categoria”.

A Marsala ho dato l’anima. La gente deve guardare i fatti, a livello personale mi dispiace che si sia parlato tanto. Ho avuto tantissimo rispetto come tutta la squadra, e la dimostrazione più grande fu non andarmene prima e segnare nel mio stadio contro il Palermo, esultando sotto il settore ospiti. Spero che il prossimo anno il Marsala possa fare la Serie D, la tifoseria è importante e auguro al Marsala sempre il meglio”.

“Il Palermo è gestito da professionisti, direttore generale e sportivo hanno fatto un lavoro eccezionale e serve ciò che serve. La Serie C del girone C è un campionato abbastanza duro, basta guardare la Reggina che ha speso circa 10.000.000€ per arrivare prima. Non sempre, però, spendendo più di altri si ottiene di più. E’ un campionato difficilissimo e ci sono 10-12 realtà competitive, è un altro tipo di campionato rispetto alla Serie D dove ci sono 2-3 squadre che competono per il primato.”

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