Da Cittiglio alla Sicilia per salvare il loro piccolo: riuscito il trapianto di fegato tra papà e figlio.
Affetto da una malattia rara il piccolo Riccardo aveva bisogno di un trapianto di fegato. Tutta la famiglia ha attraversato l’Italia in piena Pandemia per renderlo possibile
Hanno attraversato l’Italia in piena pandemia per raggiungere a Palermo il centro di eccellenza nel settore dei trapianti che avrebbe potuto salvare la vita del loro piccolo di appena 13 mesi.
Inizia così un articolo pubblicato da Varese news che racconta l’avventura a lieto fine di una famiglia di un piccolo centro di Varese che dopo svariati consulti ha individuato proprio a Palermo il centro che poteva dare una speranza al piccolo figlio di soli 13 mesi.
I genitori hanno individuato nel prof. Jean de Ville de Goyet, il luminare che potesse eseguire il delicato trapianto. Il medico lavora a Palermo, all’Ismett, centro di grande specializzazione e polo di eccellenza in materia di trapianti.
Il 13 maggio il trapianto di fegato è stato effettuato e l’intervento perfettamente riuscito. Oltre alla bravura dei medici palermitani anche il coraggio di papà Vincenzo che ha scelto di donare un pezzo del suo fegato al figlio.
Le parole del padre: “I primi ad accorgersi che Riccardo aveva dei valori strani sono stati i dottori del reparto di pediatria di Cittiglio.. Da lì è cominciato un percorso che ci ha portato poi al ricovero all’ospedale del Ponte di Varese e infine agli ospedali civici di Brescia ..
Qui a maggio del 2019 il piccolo Riccardo è stato sottoposto ad un primo delicato intervento che si chiama Kasai ..Quando la malattia ha cominciato a peggiorare ci hanno chiesto di cominciare le pratiche per un trapianto di fegato ed è in questo frangente che abbiamo individuato il professor Jean de Ville de Goyet e abbiamo scelto il centro palermitano.”
Il 24 febbraio sono decollati in direzione Palermo. Poi la pandemia ha reso tutto più difficile ma allora sono rimasti sempre a Palermo.
Sono stati tutti sottoposti ad esami approfonditi e alla fine la scelta per il donatore è ricaduto su Vincenzo, il padre.
Dopo un periodo di blocco degli interventi a causa del Coronavirus le attività dell’ISMETT sono ripartire a maggio e finalmente è stata fissata la data dell’operazione. Papà e figlio sono entrati in ospedale il 13 maggio per il trapianto di fegato. Vincenzo è entrato alle 7 del mattino ed è uscito alle 18, Riccardo alle 11 ed è uscito alle 21. Mamma Tania per tutto il tempo è rimasta in attesa da sola, confortata da un’infermiera e da una lunghissima chiamata al telefono con l’amica Velia, si legge su Varesenews.
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