Il Palermo resta una polveriera. Di Piazza versa i soldi e attacca.
Nel mirino ancora il n. 1: «Mi ha invitato a non esternare, poi mi mette in cattiva luce senza che io sia presente. Caduta di stile».
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola
Di Piazza mantiene fede al proprio impegno e versa la propria quota nel capitale del Palermo, ma la guerra in Hera Hora continua. Era inevitabile attendersi una sua risposta, dopo la conferenza stampa di Mirri. La replica è arrivata e non è affatto tenera..
Inizia così l’articolo di Benedetto Giardina che riporta la nota dell’imprenditore italo americano, emessa ieri sera e in risposta alle parole usate dal presidente Mirri in conferenza stampa.
Una lunga serie di rilievi mossi da Di Piazza, in un documento molto lungo: Rivesto la carica di amministratore al pari di Mirri e Sagramola; vorrei ricordare a tutti che amministrare una società espone a notevoli responsabilità giuridiche… Non c’è stato nessun voto sul punto perché avevo chiesto solo di poter discutere l’opportunità di corrispondere interamente i premi approvati prima dell’emergenza Covid-19, richiesta peraltro, da quanto appreso dai media, accettata dai calciatori, e gli altri due consiglieri hanno votato contro.. Mirri nel corso dell’ultima assemblea aveva giustamente invitato tutti i soci ed amministratori ad astenersi dall’esternare le questioni interne ai soci, ma poi pensa bene di mettere in cattiva luce il suo socio, peraltro assente. A proposito di coerenza e di stile..
E poi ancora su Tacopina, la sua società ItalPlaza…
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Qualcuno spieghi a Di Piazza che se uno è socio di minoranza fa parte del consiglio di amministrazione di una società ma senza la maggioranza non incide nelle decisioni.
Mi pare un brav’uomo che non ha proprio idea di come si amministra una società.