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Salvi polli e cornetti, i simboli delle serate palermitane. La nuova ordinanza di Orlando

Movida, stretta più soft ma nei pub è rivolta “La notte non si chiude”
Orlando corregge gli “errori”. Alcol fino alle 24, saracinesche giù all’ 1,30
I titolari dei locali manifesteranno a Villa Niscemi: “Così per noi è la fine”.
L’asporto di bevande consentito solo in bicchieri di carta. Cornetti e pizzette nonstop fino all’alba.

Questi i titoli di Repubblica, oggi in edicola.
L’articolo di Sara Scarafia fa il punto dopo la nuova ordinanza del Sindaco, in vigore da oggi che regolamenta alcune attività legate soprattutto alle serate palermitane.

via libera a pub e locali per la vendita di alcolici da asporto fino alle 24, a patto che siano distribuiti in bicchieri di plastica. Pollerie e gastronomie potranno continuare a venderli in bottiglie di vetro, mentre i minimarket hanno il divieto di vendita dalle 20 alle 8. Da mezzanotte all’ 1,30 l’alcol si potrà servire solo al banco o al tavolo. Poi i locali dovranno chiudere, ma le attività che vendono cornetti e rosticceria potranno restare aperte, scrive Sara Scarafia, sintetizzando le nuove regole.
La nuova ordinanza sostituisce quella che prevedeva il divieto a partire dalle 20,00 e che aveva scatenato svariate polemiche.
Inoltre, con il divieto per minimarket di vendere alcolici a partire dalle 20,00, si vuole regolamentare l’attività di tanti negozi di extra comunitari che usano restare aperti e vendere birra fredda e a poco prezzo.
All’1,30 pub e locali dovranno chiudere. Fanno eccezione cornetterie e rosticcerie che potranno tirare fino a tardi, sempre col divieto di vendere alcolici dopo la mezzanotte.
Le proteste no si placano come si evince dalle dichiarazioni di alcuni gestori, riportate su Repubblica:
“Vietare la vendita di asporto a partire da mezzanotte significa costringere molti a chiudere — dicono Filippo Genovese a Alfonso Zambito, proprietari del Berlin Cafè — chiediamo al Comune un po’ di flessibilità per una categoria che ha le ossa rotte dalla crisi”.
“Io non ho mai chiuso prima delle 3 — dice Marco Mineo, proprietario del Cavù di piazza Rivoluzione — quale città al mondo si spegne all’ 1,30? Molti di noi stanno pensando seriamente di chiudere. Noi, che ci siamo impegnati per riaccendere le luci nel centro storico. Siamo i più bersagliati in una città senza regole”.

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