L’intervista a Matteo Bassetti.
«Da tigre feroce a gattino,l’infezione ha già perso la sua potenza di contagio».
L’infettivologo: «Siamo stati un modello, ma ora stiamo sbagliando approccio».
Una normale influenza-«Ora il virus entra nel corpo umano con mille soldati anziché con 100 mila».
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola
L’articolo di Andrea D’Orazio con Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova e componente della task force Covid-19 in Liguria.
Vi riportiamo i passaggi principali:
“Siamo stati bravissimi nel fronteggiare la prima fase dell’emergenza epidemiologica, tanto che tutto il mondo ci ha ammirato e ha copiato il modello Italia, ma le nuove raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità dimostrano che oggi il nostro Paese sta sbagliando approccio.. In Lombardia, dove si concentra ancora la maggior parte dei casi, negli ultimi giorni il 50% dei tamponi con esito positivo ha individuato tracce di virus trascurabili, probabilmente morte, e la stessa cosa sta accadendo in Veneto e in molte altre regioni. Queste persone, che ci ostiniamo a definire pazienti, potrebbero tranquillamente uscire dall’isolamento domiciliare, eppure continuiamo a tenerle a casa, in attesa di un secondo esame. Sono misure che bisogna rivedere rapidamente, perché stanno bloccando tanti cittadini e ingessando l’Italia… SarsCov-2, che tra marzo e aprile aveva la furia di una tigre, adesso è un gattino, molto simile a una normale influenza stagionale… non possiamo neanche alimentare la paura, definendo quei 200 o 300 casi positivi riscontrati in Italia nel bilancio giornaliero dell’epidemia come dei veri e propri pazienti, perché i malati di oggi non sono come quelli di settimane fa, e non lo dico solo io, ma tutti i miei colleghi che stanno sul campo. È arrivato il momento di far parlare i medici, non i tamponi..”
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