Bandiera del Napoli, da tecnico è stato vice dell’allenatore spagnolo in azzurro, nel Real Madrid e al Newcastle; dopo il no di Caserta che resta alla Juve Stabia, il suo nome è in pole nelle preferenze di Sagramola e Castagnini.
Laureato in Giurisprudenza, è soprannominato l’avvocato. Serie A con il Verona e Coppa Italia di C con la Juve U23.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.
I meno giovani lo ricorderanno con la fascia da capitano al braccio esprimere la sua tecnica, fatta di verticalizzazioni e gioco veloce, nel Napoli di metà anni Novanta.
Inizia così l’articolo di Francesco Cortese che ricostruisce la carriera di Fabio Pecchia che dopo il rifiuto di Caseta sembra il candidato numero uno alla panchina rosanero. Gli inizi da allenatore risalgono a 10 anni fa quando è vice di Antonio Porta al Foggia, in Lega pro. Poi la parentesi al Gubbio e l’esperienza a Latina. Poi la grande opportunità per imparare: per tre anni è il vice di Benitez al Napoli, al Real Madrid ed al Newcastle.
Negli ultimi anni Pecchia ha allenato il Verona in serie B (ottenendo una promozione diretta in A) e, dopo una breve parentesi nel campionato giapponese di J2 League, dallo scorso anno siede sulla panchina della Juventus U23 con la quale ha appena conquistato la coppa Italia di serie C, scrive Cortese che dedica poi ampio spazio anche alla carriera da calciatore di Fabio Pecchia, laureato in Giurisprudenza e per questo soprannominato l’avvocato.
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